Martedì 21 giugno l'Hang Seng ha chiuso in maniera brillante (+1,87%) grazie al ritorno di Evergrande, il colosso immobiliare zavorrato da oltre 300 miliardi di dollari di debito che a gennaio aveva chiesto ai creditori di non avanzare ingiunzioni di pagamento in vista del piano di ristrutturazione che sarebbe stato presentato entro luglio. Il titolo è sospeso dall'Hang Seng da marzo.
Evergrande, il piano di ristrutturazione sarà presentato entro luglio. Infatti oggi il gruppo del mattone ha dichiarato in una nota che prevede di annunciare il progetto preliminare entro la fine di luglio, rispettando la scadenza originale annunciata a inizio anno, una mossa importante da parte del gruppo del mattone più indebitato del mondo che sta lottando per uscire dalla crisi finanziaria.
Con oltre 300 miliardi di dollari di passività complessive, il debito offshore (in dollari) di Evergrande è considerato inadempiente dalle agenzie di rating dopo aver mancato gli obblighi di pagamento alla fine dello scorso anno. In un documento di borsa, Evergrande ha spiegato di non avere una tempistica definita entro cui pubblicare i risultati annuali del 2021.
Le azioni di Evergrande sono state sospese dalle negoziazioni dal 21 marzo quando il gruppo non è stato in grado di fornire i risultati finanziari in tempo e la sua controllata Evergrande Property Services Group aveva avviato un'indagine su come le banche hanno sequestrato 13,4 miliardi di yuan (2,1 miliardi di dollari) in depositi che erano stati impegnati come garanzia.
Evergrande ha tempo fino al 20 settembre 2023 per tornare alla quotazione
Il colosso del mattone cinese ha dichiarato martedì in una comunicazione al mercato che ha tempo fino al 20 settembre 2023 per tornare alla quotazione sull'Hang Seng. Il gruppo immobiliare dovrà soddisfare una serie di condizioni, tra cui la pubblicazione di un'indagine indipendente sulla sua controllata relativa ai servizi immobiliari e la dimostrazione di disporre di risorse sufficienti per operare sul mercato.
Il mancato rispetto dei requisiti comporterebbe la rimozione dal listino di Hong Kong di Evergrande, le cui azioni sono già sospese dalle negoziazioni da più di tre mesi. Le autorità cinesi hanno dato per ora la priorità al completamento della costruzione dei centinaia di progetti di Evergrande (vengono generalmente venduti in Cina agli acquirenti prima del completamento dei lavori) rispetto al rimborso dei suoi circa 20 miliardi di dollari di obbligazioni (offshore) estere denominate in dollari.
Il governo cinese ha voluto in questo modo assicurarsi che la caduta di un gruppo così importante con il relativo congelamento dei progetti non crei contestazioni nel Paese, mettendo per ora in secondo piano i creditori stranieri. Secondo i calcoli di Bloomberg e le stime degli analisti, l'industria del mattone cinese vale il 28% del pil del Paese. (riproduzione riservata)