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A Pitti la moda uomo torna a guardare alla Cina per la ripresa

Herno, Pal Zileri e Avant toi sono tra i brand che stanno programmando aperture sia nel mercato del Dragone che in Corea, che in questa fase, insieme alla Russia, sono gli acquirenti più reattivi. Il primo semestre è stato ancora molto luci e ombre


30/06/2021 12:55

di Alice Merli - Class Editori

settimanale
Claudio Marenzi di Herno

La moda uomo torna a guardare con interessa alla Cina. È quanto emerge tra gli stand di Pitti Uomo in corso a Firenze. «L’anno è iniziato peggio dello scorso, nello scenario generale del settore, l’America e l’Europa con in testa la Germania e anche l’Italia sono state penalizzate dalle chiusure, e in Giappone la situazione è peggiorata. Le due uniche zone che hanno avuto un riscontro positivo sono la Cina e la Russia grazie ai consumi», ha spiegato a MFF Claudio Marenzi, numero uno di Herno. 

«La nostra situazione segue questo andamento, con un ottimo risultato in Russia e prospettive di crescita in Cina. Sul 2021 riguardo al mondo wholesale, abbiamo già ripreso i numeri del 2019, mentre per il retail dobbiamo aspettare i risultati del secondo trimestre, riprenderemo nel 2022. Non faremo aperture di negozi in questo momento, ma punteremo sul format dei pop-up in Cina, tra settembre e ottobre. Vogliamo crescere in quel mercato. Ma anche consolidare la parte e-commerce».

In tema prodotto, la collezione uomo primavera-estate 2022 si riassume in due contenitori di stile: new attitude è formale ma rilassato, abbraccia i capi della tradizione Herno, rivisitati con nuovi dettagli e materiali; la parte sportswear propone invece capi con stampe e volumi contemporanei e performanti. «La novità nella moda è il cambio di fit, abbiamo dato la possibilità di scegliere vestibilità relax o over in Herno Laminar, dalle performance high-tech, che per la nuova stagione trae spunto dal mondo della vela, ma anche puntato sulle proposte maglieria con Globe, che abbraccia il tema della sostenibilità, un percorso iniziato 11 anni fa», ha aggiunto l’imprenditore.

Progetti di espansione nel far east e rafforzamento delle categorie merceologiche anche per Avant toi, il marchio specializzato nella produzione di capi in cachemire del gruppo genovese Liapull. Investimenti mirati sono infatti previsti per la penetrazione del marchio nel mercato cinese, dove i figli della fondatrice Lia Gambetta oggi a capo dell’azienda, Fiorella e Mirko Ghignone, stanno valutando l’apertura di alcuni flagship stores. Un mercato che consoliderebbe la presenza dell’etichetta già radicata del marchio in più di 33 Paesi, tra cui Stati Uniti, Germania, Italia, Giappone e Corea, con un network di circa 500 negozi multibrand.

«L’andamento di Avant toi, nonostante la pandemia, è positivo sia per quanto riguarda il sell out della p-e 21 nei negozi, sia per l’incalzare delle richieste delle consegne invernali. Anche le proiezioni della s-s 22 sono ottimistiche in quanto la pre-collection è già partita bene. Contiamo di raggiungere gli 8 milioni di fatturato nel 2021», hanno spiegato i fratelli Ghignone. Buone anche le performance dell’e-commerce che, nonostante non sia stato oggetto di investimenti particolari, ha registrato il 50% delle vendite del 2020. Un focus che anche sull’ampliamento delle categorie merceologiche, come hanno spiegato i numeri uno dell’azienda.

Pal Zileri ha deciso di riaprire il business con la Cina. Il brand di menswear controllato dal gruppo Mayhoola for investments mira a tornare ai livelli pre-crisi a inizio 2022, puntando su un’offerta urban casual rispetto al precedente focus formale. a livello wholesale la pandemia è stata un’occasione di razionalizzazione, con un centinaio di doors in meno.

«In Cina avevamo una filiale che poi è stata chiusa, ma con la p-e ’22 torneremo nell’area assieme a un partner locale, mentre espanderemo la presenza in Corea, con focus su Seoul. In Nord America siamo invece con un distributore per gli Stati Uniti e il Canada», ha spiegato a MFF Leo Scordo, brand ceo di Pal Zileri.

«Ora abbiamo una presenza in circa 350 retailer multibrand, affiancati da 35 boutique poiché sul fronte retail non abbiamo chiuso negozi. Il nostro obiettivo è arrivare a un peso estero attorno al 70-75% entro il 2022 dal 60% attuale. Nel semestre abbiamo avuto buoni segnali, contiamo di tornare ai livelli pre-crisi nel primo quarter 2022», ha concluso Scordo. (riproduzione riservata)


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