Mentre taglia il traguardo di 2.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, Amazon si prepara a dare battaglia ai colossi cinesi del settore con nuove strategie.
Tra le scommesse dell'azienda fondata da Jeff Bezos e guidata dal ceo Andy Jassy ci sarebbe ora anche il lancio di una nuova sezione di articoli di moda e lifestyle a basso costo, una mossa vista come un tentativo di contrastare la concorrenza aggressiva di rivali cinesi attualmente in auge come Shein e Temu e di permettere ai venditori cinesi di spedire le loro merci direttamente, senza intermediari, ai consumatori statunitensi.
Amazon, secondo fonti di mercato, ha lanciato il nuovo progetto durante un incontro tenutosi ieri con un gruppo di esercenti cinesi. La vetrina di Amazon, in questo modo, metterà in vendita una gamma di articoli senza marchio a prezzi stracciati, molti sotto i 20 dollari, con obiettivi di consegna dalla Cina agli States fissati in 9-11 giorni.
Già lo scorso anno, Amazon aveva dimostrato che stava studiando misure per contrastare la guerra dei prezzi contro i colossi a basso costo come Shein e Temu con un taglio drastico delle commissioni per i commercianti che vendono abbigliamento a prezzi inferiori a 20 dollari. Solo nel 2023, il numero di articoli venduti dai venditori del Dragone sul sito di Amazon è cresciuto di oltre il 20% su base annua, mentre il numero di commercianti cinesi con un giro d'affari superiore a 10 milioni di dollari è aumentato del 30%.
Da inizio anno, il titolo del colosso americano dell'e-commerce ha guadagnato il 27,5% in Borsa, che si confronta con il +18% circa del Nasdaq. A guidare questo trend sono diversi fattori: da un lato, la ripresa nel business dedicato al cloud, Amazon Web Services, dopo che nel post-pandemia i clienti avevano ridotto la spesa nel settore; dall'altro, la promettente impennata del mercato globale dell'intelligenza artificiale, con Amazon che ha investito 4 miliardi nella startup Anthropic. Infine, aiuta anche la nuova organizzazione più snella promossa dal ceo Andy Jassy, che per contenere i costi ha tagliato gli investimenti meno redditizi, ha ridotto il personale di 27.000 unità e si è impegnato nella ricerca costante di nuove aree di crescita. (riproduzione riservata)