I Pmi ufficiali della Cina che misurano i servizi, l'attività manifatturiera e l'edilizia hanno tutti registrato un forte rimbalzo a gennaio, indicando che l'economia si è ripresa rapidamente dall'impennata di contagi Covid dopo l'improvvisa riapertura alla fine dello scorso anno.
Il Pmi non manifatturiero, che misura l'attività dei servizi e delle costruzioni, è salito a 54,4 punti a gennaio, in netto aumento rispetto al 41,6 di dicembre, secondo quanto riferito dall'Ufficio nazionale di statistica. Il Pmi era rimasto in territorio di contrazione, sotto quota 50 punti, per tre mesi consecutivi.
Il sottoindice che misura l'attività dei servizi è balzato a 54 punti a gennaio dai 39,4 di dicembre, mentre il sottoindice che misura l'edilizia è salito a 56,4 punti dai 54,4 del mese precedente.
Nel frattempo, anche il Pmi manifatturiero ufficiale è rimbalzato a 50,1 punti a gennaio dai 47 di dicembre. La lettura, che ha indicato un'espansione dell'attività per la prima volta da quattro mesi, ha battuto il consenso degli economisti fermo a 49,7 punti.
Il sottoindice che misura la produzione industriale è salito a 49,8 punti dai 44,6 di dicembre, mentre il totale dei nuovi ordini è salito a 50,9 punti dai 43,9 del mese precedente. Infine il sottoindice dei nuovi ordini destinati all'esportazione è salito a 46,1 punti a gennaio dai 44,2 di dicembre.
«Il miglioramento dei Pmi cinesi di gennaio, insieme alla ripresa dei dati ad alta frequenza e al miglioramento della situazione Covid, suggerisce che il momento peggiore del crollo economico é passato e che il primo trimestre è destinato a riprendersi», hanno scritto gli economisti di Barclays.
Con l'arrivo anticipato dell'immunita' di gregge in seguito all'aumento dei casi locali di Covid dopo la riapertura, il Pmi non manifatturiero ha registrato una performance migliore rispetto al Pmi manifatturiero e ha battuto le aspettative del mercato, aggiungono gli economisti di Barclays, che si aspettano che la ripresa del settore dei servizi si estenda ai prossimi mesi. Barclays prevede che la Cina estenderà il sostegno fiscale quest'anno, visto l'orientamento alla crescita del Governo.
I Pmi cinesi confermano che la riapertura delle frontiere, anticipata rispetto al previsto, e il picco dei contagi hanno posto le basi per una ripresa economica su larga scala, aggiungono da Citigroup. Il rimbalzo finora non è esente da difficoltà, con le grandi imprese che hanno ottenuto risultati migliori, il lato dell'offerta che è in ritardo a causa delle festività del Capodanno lunare e l'occupazione nei servizi che deve ancora mostrare un rimbalzo ragguardevole.
Il sottoindice che misura l'attività delle grandi imprese manifatturiere è rimbalzato in territorio espansivo questo mese, mentre le piccole e medie imprese sono ancora in contrazione. Secondo Citigroup, che cita i dati ufficiali, il sottoindice che misura l'occupazione nei servizi è ancora debole e rimane in contrazione.
I Pmi manifatturierio e servizi della Cina probabilmente aumenteranno ulteriormente a febbraio, poichè un numero maggiore di persone si adatta a vivere con il Covid-19, l'attività manifatturiera dovrebbe riprendersi dopo le vacanze del Capodanno lunare e lo slancio della ripresa aumenterà, affermano infine da Nomura.
La banca d'investimento mette però in guardia dall'essere "troppo ottimisti" sulla ripresa economica della Cina quest'anno e si aspetta che la domanda repressa sia relativamente moderata, mentre ci sono effetti di ritorno dagli stimoli fiscali all'acquisto di auto. Restano, tuttavia, i problemi nel settore immobiliare mentre molte imprese dovranno affrontare l'indebolimento della domanda estera. (riproduzione riservata)