Dopo quasi due mesi dalla missione a Pechino il gruppo Snam ha siglato il secondo memorandum d’intesa in Oriente. L’obiettivo è sempre quello di sviluppare nuovi progetti in Cina. Così il gruppo di trasporto gas guidato da Marco Alverà tramite la divisione Snam Global Solution ha sottoscritto un memorandum of understanding con Beijing Gas, il maggior distributore e fornitore di gas naturale della Cina, con una rete di 22 mila chilometri e oltre 6 milioni di clienti nell’area di Pechino.
L’accordo è stato firmato dall’amministratore delegato Alverà e dalla presidente di Beijing Gas Li Yalan a margine del consiglio mondiale dell’International Gas Union (Igu) a Venezia. L’intesa prevede di valutare possibili collaborazioni in Cina, in particolare nel biometano e nello stoccaggio di gas naturale. «Quest’iniziativa», ha spiegato Alverà, «apre la strada a una collaborazione tra Snam e Beijing Gas nello sviluppo di nuove fonti di energia rinnovabile e nelle infrastrutture di stoccaggio. Siamo interessati a sviluppare progetti in Cina, un Paese la cui domanda di gas triplicherà da qui al 2040, contribuendo a un mix energetico più sostenibile».
Una mossa importante e in parte anche facilitato dall’assetto azionario di Snam. Cassa Depositi e Prestiti è infatti socio di controllo di Snam tramite Cdp Reti e quest’ultima è la holding che detiene il pacchetto di maggioranza di Terna, a sua volta partecipata da State Grid of China, cioè la più grande utility asiatica.
Intanto ieri a Piazza Affari il titolo Snam ha guadagnato l’1,1% a 3,64 euro per azione. Va segnalato che Moody’s ha abbassato il rating di quattro società italiane del settore utility a seguito del downgrade di un notch del rating sovrano dell’ Italia (da Baa2 con outlook negativo a Baa3 con outlook stabile) annunciato lo scorso 19 ottobre. Nel dettaglio, per Terna, Snam, Italgas ed Hera il rating passa da Baa1 a Baa2 con un outlook stabile. (riproduzione riservata)