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Industria

Cina, le vendite di auto crollano del 79%, appello al governo

La China Association of Automobile Manufacturers ha chiesto alle autorità di estendere i sussidi per i nuovi veicoli energetici e di espandere gli investimenti in infrastrutture come le stazioni di ricarica. Lo scorso mese un funzionario dell'Associazione ha dichiarato a Reuters che le vendite di auto probabilmente diminuiranno di oltre il 10% nella prima metà di quest'anno


12/03/2020 11:09

di Francesca Gerosa - Class Editori

Auto cina

e vendite di auto in Cina sono crollate del 79% a febbraio, la contrazione mensile peggiore di sempre, a causa dell'epidemia di coronavirus. Le vendite nel più grande mercato automobilistico al mondo sono, inoltre, risultate in calo per il ventesimo mese consecutivo a 310.000 veicoli, ha indicato la China Association of Automobile Manufacturers (CAAM).

"Sono tornate a livelli mai visti dal 2005", ha detto Chen Shihua, un funzionario dell'Associazione, citato dall'agenzia Reuters. Tuttavia, le vendite di auto rimbalzeranno "sicuramente" a marzo e dovrebbero tornare alla normalità nel terzo trimestre di quest'anno", ha stimato CAAM. Mentre le vendite dei veicoli a nuova energia, che includono auto elettriche a batteria, si sono contratte per l'ottavo mese consecutivo.

La China Association of Automobile Manufacturers ha chiesto alle autorità di estendere i sussidi per i nuovi veicoli energetici e di espandere gli investimenti in infrastrutture come le stazioni di ricarica. Lo scorso mese un funzionario dell'Associazione ha dichiarato a Reuters che le vendite di auto probabilmente diminuiranno di oltre il 10% nella prima metà di quest'anno, ma se l'epidemia in Cina sarà effettivamente contenuta prima di aprile, la contrazione potrebbe ridursi a circa il 5% per l'intero anno.


L'Associazione ha anche chiesto alle autorità di migliorare la logistica e sostenere la ripresa della produzione nelle fabbriche di Hubei, la provincia in cui è iniziata l'epidemia e che è un importante centro di produzione automobilistica responsabile di quasi il 10% della produzione cinese. Dongfeng Motor e i suoi partner Honda, Renault e Peugeot hanno detto che stanno ritardando la ripresa della produzione.

Tuttavia, dopo che le autorità nella capitale di Hubei, Wuhan, hanno revocato le restrizioni mercoledì per alcune industrie chiave e hanno permesso ad alcune persone di tornare al lavoro, la Honda ha ripreso la produzione, seppur limitata, in una fabbrica di automobili in città. Nissan Motor ha anche detto che prevede di riprendere parzialmente la produzione a Xiangyang, un'altra città di Hubei, così come il suo stabilimento a Zhengzhou, nell'Henan.

Al di fuori di Hubei, anche i piani di produzione e consegna di Tesla a Shanghai sono stati interrotti. Un sondaggio della CAAM ha mostrato che il tasso medio di ripresa della produzione delle case automobilistiche cinesi supera il 40%. Un calo delle vendite di auto in Cina quest'anno sarebbe il terzo anno consecutivo di contrazione. Lo scorso anno le vendite di automobili sono diminuite nel Paese dell'8,2%, anche a causa delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti.

Il settore auto europeo stamani perde l'8,14% (indice Stoox Europe 600 Auto). Sui rispettivi mercati, Bmw lascia sul terreno il 7,54%, Volkswagen l'8,63%, Daimler il 9,16%, Renault l'8,82% e Psa, promessa sposa di Fca, l'8,98%. A Milano Fiat Chrysler Automobiles sbanda del 6,64% a 8,89 euro. Ieri la società ha annunciato che tutti i principali stabilimenti italiani saranno coinvolti in interventi straordinari (inclusa la chiusura temporanea) per minimizzare il rischio di contagio Covid-19. L'Italia, ha stimato Equita, rappresenta il 20-25% della capacità produttiva del gruppo.

In Italia Fca produce il 100% dei seguenti modelli venduti in Europa: Jeep Renegade e Fiat 500X su piattaforma comune a Melfi, Fiat Panda a Pomigliano, Fiat Ducato su piattaforma comune presso Sevel in Val di Sangro, tutte le Alfa Romeo a Cassino e Maserati a Torino. "E' da chiarire se i costi non ricorrenti sono ammortizzabili con il ricorso alla cassa integrazione", ha osservato Equita. Comunque, "così facendo indirettamente viene anche in parte adattata la produzione all'inevitabile calo delle immatricolazioni", ha concluso la sim che sul titolo Fca ha un rating buy e un target price a 16,8 euro. (riproduzione riservata)


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