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Industria

EV e high tech, anche la Malesia in corsa per attirare investimenti

Tesla ha annunciato che produrrà nel paese, grazie anche alle facilitazioni concesse dal governo, mentre i tedeschi della Infineon e i cinesi della Geely annunciano progetti. Incentivi alle aziende legate alla trasformazione digitale, alle attività informatiche o correlate all'IT


24/08/2023 13:01

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Anwar Ibrahim, primo ministro della Malesia

Il governo malese sta cercando di acquisire un ruolo di primo piano nel panorama dell'elettrico, complice la crescente concorrenza tra i produttori di auto del Sud-est asiatico. Una prima vittoria è arrivata con Tesla, che a metà luglio ha annunciato i piani per la costruzione di un headquarter nella regione del Selangor, a sud-ovest del Paese.

Il governo malese è determinato a fare delle auto elettriche una priorità nella propria agenda, come ha dichiarato il primo ministro Anwar Ibrahim, durante un'intervista esclusiva a Cnbc.

In base all'accordo con l'azienda guidata da Elon Musk, Tesla potrà vendere direttamente le proprie auto prodotte in Cina ai concessionari malesi, senza pagare dazi di importazione o intermediari. Stabilirà inoltre una sede centrale nell'area di Selangor con strumenti tecnologici avanzati e tecnici esperti. Per ricaricare le auto, i clienti avranno accesso a una rete locale nelle maggiori aree urbane, partendo dalla capitale Kuala Lumpur. I piani in cantiere prevedono, inoltre, l'avvio di linee di produzione di batterie.

L'accordo con Tesla rappresenta per il Paese l'opportunità di inserirsi nella corsa per l'auto elettrica e per la casa automobilistica statunitense l'occasione per espandersi in un nuovo mercato, visto il rallentamento della crescita in Cina e negli altri mercati principali.

Intanto, il governo malese si è detto aperto a nuovi investimenti esteri, anche dai produttori di auto elettriche cinesi. Anche se attualmente quest'ultima possibilità non sia ancora stata formalizzata, ha spiegato il premier malese, "ogni possibilità è aperta". Anwar ha poi aggiunto che l'arrivo di Tesla e altre aziende estere creeranno la possibilità di sinergie per "tre o quattro settori nazionali".

La Malesia ha una politica Bumiputera (termine che fa riferimento alle popolazioni autoctone, ndr) di lunga data che favorisce le popolazioni locali anche sul fronte della proprietà estera delle imprese. Ne deriva che le aziende straniere intenzionate a operare in Malesia devono garantire una partecipazione minima del 30% nel loro capitale ai gruppi Bumiputeras, ma Tesla è stata esonerata da questa regola.

Su questo punto, il premier ha detto che si tratta di pensare ai "vantaggi reali per l'economia". Dopo aver prestato giuramento lo scorso anno, Anwar si è impegnato anche a combattere la corruzione e a rendere la Malesia un "paese per tutti i malesi", aprendosi alle critiche di voler smantellare i privilegi dei Bumiputera, parlando di "rifocalizzazione delle aree strategiche" per l'economia.

Pur escludendo la possibilità di creare un'intera catena del valore legata all'elettrificazione dei veicoli in Malesia, il primo ministro malese ha anche ricordato che l'esenzione concessa a Tesla non è un unicum. In modo selettivo, il governo ha garantito privilegi analoghi ad aziende legate "alla trasformazione digitale, alle attività informatiche o correlate all'IT o investimenti".

Nel panorama automotive, anche il colosso cinese Geely ha annunciato di voler investire 10 miliardi di dollari in Malesia per ampliare le proprie operazioni a Tanjong Malim, nel distretto di Perak, mentre il colosso dei chip tedesco Infineon Technologies intende investire 5 miliardi di euro per l'espansione dell'impianto di Kulim, nello stato di Kedah. (riproduzione riservata)


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