Anche l’auto elettrica inizia a dare segnali di difficoltà in Cina. A luglio, per la prima volta in due anni, la vendita di nuovi mezzi ha registrato un calo. Finora l’elettrico era stato risparmiato dalla debolezza del settore. Alla fine di giugno è però entrato in vigore un nuovo regime di sovvenzioni, con norme e requisiti più stringenti per i veicoli elettrici. Questa iniziativa ha provocato un indebolimento della domanda, con gli acquirenti che si sono affrettati a recarsi nei concessionari prima dell'inasprimento delle regole.
Nel complesso le vendite di auto in Cina sono calate per il tredicesimo mese consecutivo in luglio, registrando una contrazione del 4,3% su base annua a 1,81 milioni di unità. La flessione tra gennaio e luglio è stata dell'11,4%. Anche le vendite di veicoli elettrici, che finora avevano messo a segno performance positive, sono diminuite il mese scorso del 4,7% a quota 80 mila.
Considerando il settore delle quattroruote in generale, l'indebolimento del sentiment dei consumatori, a causa dello scontro commerciale fra Stati Uniti e Cina e delle incertezze sulle prospettive dell'economia del paese asiatico, ha frenato le vendite di veicoli a partire dalla metà dello scorso anno.
Il prolungato declino avendo ripercussioni sui produttori locali. Case automobilistiche come Geely e Great Wall stanno tagliando le aspettative su utili e fatturato. Già a inizio agosto Byd, il maggiore produttore locale di auto elettriche e che quest’anno si appresta a vendere più veicoli ecologici che auto “fossili”, aveva annunciato un calo delle vendite del 38% su giugno e del 12% sullo stesso periodo dello scorso anno
A inizio anno la Cina ha presentato una serie di misure per assicurare la crescita stabile dei consumi interni nel 2019, Stando al piano, il governo si è posto l’obiettivo della sostituzione delle auto, in particolare nelle zone rurali, accelererà lo sviluppo del mercato delle auto usate e di adeguare i sussidi per stimolare le vendite di veicoli a nuova energia (Nev). Misure che però non hanno convinto, in particolare perché non sono state accompagnate da regole meno rigide per il rilascio delle targhe nelle grandi città strette dall’inquinamento.