«Le pmi sono l’ossatura dell’economia reale del Paese: mediamente sono aziende con un fatturato compreso tra 15 e 20 milioni di euro e con una cinquantina di dipendenti e possono essere determinanti per il successo dell’Italia nel mondo. Da loro dipende infatti l’80% del valore della produzione e il 50% dell’export».
Con questi numeri, Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori del gruppo Intesa Sanpaolo, ha presentato una nuova iniziativa della banca ad aiutare ulteriormente la crescita sui mercati internazionali di questa fascia di imprese.
L'niziativa, Made in Italy, manifattura e crescita delle pmi sui mercati internazionali, si articolerà nella selezione di Imprese Vincenti, in una serie di roadshow che toccherà, a partire dal 15 maggio, Milano, Bologna, Torino, Padova, Bergamo, Firenze, Napoli e Roma, per concludersi con una finale in programma nel capoluogo lombardo il prossimo settembre.
«Al centro dell’iniziativa ci sono le pmi e l’individuazione di quelle che sono considerate le imprese vincenti», ha spiegato Barrese, «nel contesto altamente competitivo degli ultimi anni si è reso sempre più evidente quali sono i fattori chiave che connotano un’impresa vincente e che ben si riassumono nell’insieme di strategie evolute in termini di internazionalizzazione, innovazione, welfare e sostenibilità ambientale. Questi aspetti hanno creato occupazione, valorizzando competenze e talenti e raggiungendo risultati significativi in termini di crescita e solidità patrimoniale».
Le aziende vincenti sono in alcuni casi capi-filiera e rappresentano la punta di un iceberg che porta dietro piccoli fornitori altamente specializzati e qualificati. Sono aziende che hanno saputo investire nella diversificazione dei mercati e nel capitale umano e che stanno considerando l’opportunità di crescere dimensionalmente».
In una precedente edizione di Imprese Vincenti di Intesa Sanpaolo sono emersi, per esempio, in Toscana, i nomi di Vamas, capo filiera nel cuoio, Futura, capo filiera nella carta Tissue, Abiogen, nelle biotecnologie, Arbi Dario nel food, e in Sicilia, Diesse, attiva nei materiali plastici, Pfe Facility, nei servizi, Campisi Italia, agricola o ancora San Lorenzo, nel fashion. E ancora in Veneto si sono segnalate Dba Group, nell'engineering, Somec, nella manifattura di vetri speciali, Julia Soft nel software.
Obiettivo dell’iniziativa è, quindi, dare visibilità e nuove opportunità all’eccellenza italiana, creando network e facendo conoscere le storie aziendali di successo, oltre a fornire ulteriori strumenti di crescita. «Con Imprese Vincenti vogliamo sostenere le migliori pmi che contribuiscono allo sviluppo del Paese e diffondono con successo il Made in Italy», ha insistito Barrese.
Negli otto eventi che verranno realizzati in tutta Italia, e che verranno trasmessi da Class Cnbc, pernderanno la parola gli imprenditori, la cui testimonianza potrà essere un vero e proprio traino per altre aziende.
«È importante che ci sia un riconoscimento rispetto alla qualità che oggi è espressa nel nostro Paese, riconducibile all’investimento nei fattori immateriali e nella disclosure che permette un miglioramento sotto il profilo del rating e di conseguenza favorisce un maggior credito a condizioni migliori», ha spiegato Barrese.
Tre i settori dell’eccellenza industriale che saranno protagonisti di Imprese Vincenti: servizi, food & beverage, moda & design. Centoventi le aziende selezionate su 1.800, 15 per tappa, in base a parametri sì quantitativi ma soprattutto qualitativi: investimento nell’innovazione (marchi e brevetti o alta formazione), investimenti in ricerca e sviluppo, tematiche legate alle politiche di sviluppo come strategie e piani aziendali, percentuale di fatturato legato all’export e presenza del welfare che rivela quanto sia fondamentale oggi il fattore capitale umano. Ad ogni tappa saranno poi premiate tre aziende, fino alla proclamazione della vincitrice in occasione dell’evento conclusivo.
Ad affiancare Intesa Sanpaolo in questa iniziativa ci saranno tre partners, ossia Bain&Company, Elite e Gambero Rosso, che metteranno a disposizione delle aziende strumenti di supporto volti a rafforzare i fattori-chiave del successo delle aziende coinvolte e che grazie alla contaminazione favoriscono l’apertura verso l’esterno, elemento cruciale per la crescita: advisory dedicata alla comprensione del posizionamento strategico sul proprio mercato di riferimento e all’identificazione di possibili linee guida per lo sviluppo, confronto con la community Elite, possibilità di confronto con best practice internazionali e partecipazione a corsi di formazione, workshop o sessioni dedicate su tematiche di carattere strategico.
«Nei percorsi di accompagnamento alla crescita verranno messe a disposizione anche tutte le competenze della banca: Intesa Sanpaolo Forvalue, Intesa Sanpaolo Formazione con Skills4Capital, l’accesso ai mercati internazionali e Intesa Sanpaolo Innovation Center», ha concluso Barrese.
«L’Italia rimane dal punto di vista manifatturiero un Paese estremamente rilevante nel contesto internazionale. La sua capacità d’impatto dal punto di vista della concorrenza sta nell’estrema diversificazione per quanto riguarda i prodotti destinati all’export e questo dimostra quanto il Paese sia resiliente».
La componente di export, importante per la crescita, come è stato dimostrato dal pil dell’ultimo trimestre, esprime infatti quanto sia rilevante la diversificazione che permette all’intero sistema di non dipendere da un settore, con la capacità tipicamente italiana di saper ritagliare su misura i processi produttivi, garantendo, pur su una dimensione importante, una qualità sartoriale.