La Commissione Europea sta valutando di abbassare i dazi nei confronti di Volkswagen e Bmw. Secondo indiscrezioni di Reuters, che cita due fonti, Bruxelles ha comunicato ai due gruppi tedeschi che potrebbe prendere in considerazione una riduzione delle tariffe sull'importazione dei veicoli elettrici che i due colossi dell'auto producono in Cina ed esportano in Europa.
A inizio luglio, dopo mesi di indagini, l'Ue ha introdotto i nuovi dazi per colpire le società cinesi, accusate di aver beneficiato di sovvenzioni statali eccessive, ma nel mirino sono finiti anche produttori occidentali. Ad esempio, le auto elettriche Mini prodotte in Cina da Bmw e anche le Cupra Tavascan di Volkswagen, che non facevano parte dell'analisi campionaria di Bruxelles, sono al momento soggette al livello più alto di dazi, al 37,6%. Ora però, secondo le fonti, la Commissione Europea sarebbe disposta a classificare i due produttori di auto tedeschi tra le aziende cooperative, rendendo Vw e Bmw idonee a una tariffa del 20,8% sui loro modelli prodotti in Cina.
Se questo tipo di accordo sarà raggiunto sarebbe il primo compromesso da parte di Bruxelles su dazi che finiscono per danneggiare pesantemente anche alcuni dei principali produttori di auto europei, soprattutto tedeschi, che producono auto in Cina e le importano in Europa. Non a caso l'industria automobilistica tedesca si è opposta all'applicazione dei nuovi dazi perché preoccupata per le ritorsioni dalla Cina, dove l'anno scorso i produttori di auto tedeschi hanno realizzato un terzo dei loro ricavi. Ma irritata è anche Tesla, con la casa di Elon Musk che sta trattando con l'Europa per un dazio su misura.
In ogni caso va ricordato che Bruxelles avrà tempo fino all'autunno per prendere una decisione definitiva sui nuovi dazi sulle auto cinesi, che al momento sono ancora provvisori. Sull'argomento però i governi dell'Ue sono divisi. Sempre secondo fonti Reuters, nella prima votazione solo consultiva sul tema una dozzina di Stati membri si è espresso a favore dei dazi, quattro hanno votato contro, ma addirittura 11 si sono astenuti.
Secondo fonti governative, nel corso della votazione Francia, Italia e Spagna hanno sostenuto i dazi, mentre Germania, Finlandia e Svezia si sono astenute. Entro l'autunno, al termine dell'indagine, se la Commissione non avrà cambiato idea, i dazi saranno sottoposti a una votazione, questa volta vincolante, tra i Paesi: per bloccarli servirà una maggioranza qualificata di 15 nazioni che rappresentino il 65% della popolazione dell'Ue.