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Industria

Mancano i cargo, export cinese di auto elettriche in difficoltà

La scarsità di cargo per il trasporto di auto via mare sta facendo salire i prezzi di spedizione a livelli record e sta anche limitando il flusso delle esportazioni di veicoli elettrici dalla Cina all’Europa. Molte compagnie di shipping avevano deciso di demolire le navi più vecchie nel 2020, e ora ci vorrà tempo per sostituirle


09/01/2024 15:16

di Andrea Boeris - Class Editori

settimanale

L’arrivo di veicoli elettrici (Ev) nei Paesi europei dalla Cina, paventato dalla Commissione europea che ha avviato un’indagine anti-sovvenzioni per cercare di frenare la tanto annunciata la temuta invasione, potrebbe non essere così sicuro nei prossimi mesi.

Il motivo è molto semplice: mancano le navi. Secondo quanto riporta il Financial Times, la scarsità di cargo per il trasporto di auto via mare sta facendo salire i prezzi di spedizione a livelli record e sta anche limitando il flusso delle esportazioni di veicoli elettrici dalla Cina all’Europa.

Un flusso aumentato notevolmente, dal momento che Pechino è ufficialmente diventata il primo esportatore di auto al mondo interrompendo il dominio del Giappone: da gennaio a novembre 2023 l’export di auto ha superato quota 4,4 milioni, con una crescita del 56%.

Il problema è che molte compagnie di shipping hanno deciso di demolire le navi più vecchie nel corso del 2020, quando le fabbriche di auto in tutto il mondo erano bloccate a causa della pandemia, così come i commerci. Ora però la maggior parte delle nuove flotte sostitutive non saranno pronte o al completo prima di altri tre anni, quindi fino al 2027.

La spinta dell’export cinese sta aggravando il problema, considerando che a oggi il numero di navi in uso è ancora di circa il 10% inferiore rispetto ai livelli pre-Covid. Una carenza che ha anche fatto salire i prezzi giornalieri per il noleggio a 115 mila dollari, il 10% in più rispetto al 2022 e sette volte superiore ai prezzi del 2019.

Il numero di auto trasportate attraverso gli oceani si stima sia invece aumentato del 17% nel 2023, raggiungendo un livello record di 23,4 milioni e superando il precedente record del 2018, secondo il fornitore mondiale di servizi integrati al comparto marittimo Clarksons.

Ad aggravare la situazione c'è amche il parziale blocco del Mar Rosso e, quindi, del canale di Suez a seguito della guerra in Israele e delle rappresaglie dei ribelli Houti in Yemen, che hanno costretto le maggiori compagnia di trasporto al mondo, compresa la cinese Cosco, a dover circumnavigare l'Africa per arrivare nel Mediterraneo.

Circa un’auto elettrica su quattro venduta in Europa proviene dalla Cina e alla percentuale contribuiscono Tesla, Byd e Polestar, ma anche Renault, Bmw e Volvo, che producono alcuni modelli in Cina per venderli in Europa.

La carenza di navi può colpire però soprattutto i marchi cinesi, che vogliono vendere i loro veicoli elettrici in Ue, secondo gli analisti, anche perché la maggior parte delle aziende cinesi ha aumentato le esportazioni a causa della sovracapacità nelle fabbriche in Cina e non ha alternative all’uso del trasporto marittimo. Almeno finché non diverranno operativi i primi stabilimenti di case cinesi in Ue.

Ci vorrà parecchio tempo prima che inizino la produzione europea, anche perché in Cina i costi di produzione restano molto più bassi: Byd ha annunciato l’apertura di uno stabilimento in Ungheria e produrrà dal 2026, mentre Saic inizierà a produrre in Spagna a partire dal 2027. (riproduzione riservata)


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