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Industria

Tavares: Stellantis può anche fare a meno della Cina

Per il ceo, Stellantis ha un buon bilanciamento della sua presenza nei due mercati principali, Unione Europea e Stati Uniti. Ora il gruppo sta guardando al resto del mondo per vedere quale sarà il nostro terzo pilastro


20/10/2022 10:48

di Emma Bonotti - Class Editori

Stellantis
Carlos Tavares

Nella seconda giornata del Mondial de l'Auto di Parigi, Carlos Tavares, ceo di Stellantis, si è rivolto agli investitori per chiarire l'esposizione del gruppo alla Cina, dopo che le crescenti tensioni geopolitiche hanno spinto il management della casa a rivedere la propria strategia. "Siamo il terzo produttore al mondo di auto per ricavi e redditività, la nostra presenza nel Paese è marginale e noi possiamo essere sostenibili senza il mercato cinese", ha affermato Tavares, aggiungendo che Stellantis continuerà "comunque a essere presente" nel mercato asiatico.

Dopo aver analizzato quello cinese, il ceo si è concentrato sui due mercati principali di Stellantis, gli Stati Uniti e l'Unione europea. "Abbiamo un buon bilanciamento della nostra presenza" dai due lati dell'Atlantico, e ora "stiamo guardando al resto del mondo per vedere quale sarà il nostro terzo pilastro. Dall'ultimo appuntamento a Parigi sono passati quattro anni, e in questo periodo "ci sono stati cambiamenti epocali per il settore". Ed è nata Stellantis. Ma anche a fronte delle nuove sfide "stiamo guidando la gara e vincendo sul mercato in condizioni impegnative".

All'evento era presente anche il ministro dell'Economia e delle Finanze francesi, Bruno Le Maire, che nel suo discorso al Palais du Sport non ha usato mezzi termini per esprimere le attese dell'Eliseo. "Stellantis e Renault, i primi due costruttori francesi che fanno i migliori veicoli al mondo, hanno la responsabilità di rilocalizzare la produzione industriale in Francia. E dai costruttori mi aspetto una solidarietà in questa fase complicata del mercato energetico, caratterizzata da una volatilità inflativa verso tutta la filiera". Le Maire ha poi criticato la posizione di alcuni top manager nei confronti della politica europea sulla mobilità elettrica. "L'automobile rimane un oggetto di essenziale importanza ed è un fattore di libertà. Bisogna quindi fare delle buone scelte tutti insieme, con tutti i costruttori dell'industria al tavolo".

"Non possiamo però piangere sul latte versato per ore: se l'Ue ha scelto quella strada per ridurre le emissioni al 2035, non è il tempo di piangere ma di darsi da fare e di accelerare", ha puntualizzato. Il riferimento sembra diretto alle parole di Tavares che ieri, 17 ottobre, nella prima giornata del salone dell'Auto dedicata alla stampa aveva invocato i politici europei a essere pragmatici e non dogmatici sullo stop alle auto termiche deciso per il 2035, invitandoli anche a spostare tale scadenza. Invece, l'opinione di Le Maire converge con quella del ceo di Stellantis su un altro punto delicato: il ruolo dell'Ue nella regolamentazione della concorrenza cinese. Per il ministro, l'Unione Europea deve difendere i suoi interessi dalla concorrenza cinese. E proprio ieri Tavares aveva chiesto la stessa linea ribadendo poi oggi che Bruxelles con questa politica rischia di rendere i suoi costruttori "perdenti". (riproduzione riservata)


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