In attesa di affrontare la concorrenza «sempre più severa» nel più grande mercato automobilistico mondiale, la Cina, dove Tesla e i costruttori locali come Byd stanno conquistando quote sempre maggiori soprattutto sull'elettrico, Toyota stacca una trimestrale nettamente superiore alle attese.
Il più grande produttore di auto al mondo, oltre che seconda casa automobilistica per capitalizzazione dopo Tesla, in quello che è il suo primo trimestre dell'anno fiscale 2023/24 (aprile-giugno) ha quasi visto raddoppiare i profitti. L'utile netto è balzato del 78% a circa 8,4 miliardi di dollari grazie a una concomitanza di più fattori: una ritrovata capacità produttiva con le vendite di nuovo in crescita, un aumento della produttività e la debolezza dello yen. Il colosso giapponese ha spiegato che l'utile operativo nei tre mesi conclusi a giugno è stato di circa 7,7 miliardi, con un aumento del 94% rispetto all'anno precedente, mentre il fatturato è migliorato del 24,2% a 73,8 miliardi.
Di fronte a questi numeri, tuttavia, Toyota ha lasciato invariati i suoi obiettivi annuali. Lo ha fatto perché quelli del trimestre concluso a giugno sono i primi profitti ottenuti da quando il colosso giapponese ha presentato un ambizioso piano che ha l'obiettivo di mantenere la leadership globale come produttore di auto anche in un mercato che si sta spostando verso elettrico e idrogeno. Toyota vuole continuare a essere competitiva, evitando il rischio di non riuscire a cavalcare il rapido passaggio ai veicoli elettrici in particolare in Cina, dove l'aumento dei concorrenti locali e le riduzioni dei prezzi attuate da Tesla e altri stanno comprimendo la quota di mercato della casa giapponese.
Da gennaio però alla guida di Toyota non c'è più Akio Toyoda, manager che per anni ha ritardato l'elettrificazione della casa giapponese, e la nuova testa pensante è Koji Sato. Con lui il gruppo ha rivisto la strategia sull'idrogeno, ma soprattutto sui veicoli a batteria, con l'annuncio di una nuova piattaforma grazie alla quale Toyota dovrebbe produrre una decina di modelli elettrici al 2026. (riproduzione riservata)