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Parchi Industriali

Hainan, moda e cucina italiana sbarcano nella MonteCarlo cinese

Il made in Italy protagonista di un evento nella capitale caraibica nel sud della Cina, che Pechino ha trasformato in un Free trade port con forti esenzioni fiscali e incentivi agli acquisti anche di beni di lusso. Montenapoleone District e Camera di Commercio Italia-Cina hanno invitato il mondo della moda e del lusso, ospite il gruppo Visun, alberghi e real estate


18/05/2021 15:46

di Marco Leporati*

settimanale
Stefano Mologni, organizzatore dell'evento a Sanya

Ad un anno dalla decisione del governo di Pechino di attribuire all’isola di Hainan lo status di Free Trade Port (Ftp)) e non di Free Trade Zone (Ftz), come inizialmente definito nella guida editata nel marzo 2019 dal Ftz Office Hainan Provincial Committee of CPC, è stata organizzata, nei primi giorni di maggio, la China International Consumer Products Expo ad Haikou, capitale della provincia isolana.

Durante la fiera allo Yacht Club di Sanya, la principale località turistica dell'sola, dove alberghi di caratura internazionale si affacciano sulle spiagge subtropicali, si è svolto un evento dedicato all’Italia, organizzato da MonteNapoleone District, in collaborazione con il gruppo Visun, attivo nel real estate e nell'alberghiero, il Consolato Italiano a Guangzhou e la Camera di Commercio Italiana in Cina.

L'obiettivo del Sanya MonteNapoleone Yacht Club Event era di di portare il sapore e il gusto italiano nel centro della Marina della città. Sono intervenuti l'Ambasciatore italiano Luca Ferrari, il rappresentante del Governo di Sanya, la Camera di Commercio Italia-Cina e i maggiori rappresentanti dei marchi di moda e lusso italiani insieme a proprietari di yacht e celebrità cinesi.

Il menu della cena di gala, ideato “Da Vittorio Shanghai”, locale stellato Michelin, ha portato un'esperienza gastronomica con la degustazione di prodotti italiani. «Stiamo lavorando con Visun, Governo italiano e Associazioni per trasferire il concetto dello stile di vita italiano a Hainan, combinando fashion business, cultura e tradizione culinaria» ha spiegato Stefano Mologni, ambasciatore di questa alleanza.

«Questo è solo l'inizio di una nuova tendenza che nelle principali città come Shanghai, sta già esplodendo», ha continuato Mologni, «ristoranti, coffe shop, piccole gastronomie, gelaterie, luoghi per aperitivi e momenti di lifestyle quotidiano, stanno sviluppandosi a macchia d'olio nonostante il difficile periodo dovuto al Covid. Il cambio di generazione ormai è già avvenuto; i giovani cinesi tra i 20/25 anni amano ormai questo tipo di stile di vita, di cibo e di lifestyle, basta andare in giro per le strade di Shanghai per vederlo chiaramente. Hainan potrebbe diventare un'“isola felice” dove grazie alle nuove politiche di tax free e regole di importazione, diventi possibile sperimentare e comperare prodotti e servizi a particolari condizioni di prezzo».

«L'interesse del mondo della moda italiano è elevato, ma i marchi del lusso sono anche attenti a non creare competizione con la “madre patria” Cina che rappresenta loro il principale mercato», ha spiegato ancora Mologni, «prevediamo un numero di aperture attento e programmato da parte dei marchi del lusso, e una visione a medio lungo termine che porterà ad una selezione dei partner e dei progetti più solidi e competitivi. Sicuramente è importante arrivare per primi in Hainan e siamo contenti che l'Italia ci sia riuscita e ora bisogna continuare a investire su nuovi contenuti per attrarre il consumatore finale. È l'inizio della partita non la fine».

Pechino ha deciso, ai massimi livelli, di fare di Hainan la sua MonteCarlo, dove fare confluire investimenti e nuove opportunità di mercato, libero ma controllato, con l'intento di incentivare il mercato interno, ma anche testare nuove regole di liberalizzazione e duty free policy cosi come le potenzialità di flussi di capitali e investimenti esteri.

A partire già da quest' anno qui è possibile acquistare beni di lusso in regime tax free per un tetto massimo di 100 mila yuan annui fino alla completa liberalizzazione a partire dal 2025. «Chi si posiziona ora in questo mercato, potrà godere a medio termine di un'importante rendita di posizione», ha concluso Mologni.

I numeri che Hainan ha registrato negli ultimi 10 anni sono una buona garanzia sui futuri sviluppi. Il sistema duty-free ha portato a vendite per 15 miliardi di dollari con 25 milioni di clienti ed un totale di 120 milioni di prodotti venduti. Nel primo trimestre di quest'anno, il volume di vendite tax-free è stato di circa 3 miliardi di dollari con una crescita anno su anno del 416%. Entro il 2023 verrà completato ad Haikou uno “shopping paradise” in uno spazio di 324.000 mq, con un investimento di 3 miliardi di dollari.

Sulla base di queste premesse Cainiao Smart Logistics, la società di trasporti e logistica di Alibaba, ha attivato un servizio aereo con voli giornalieri per il trasporto di prodotti da Singapore, considerato hub del Sudest asiatico, a Sanya, per il rifornimento settimanale. Nei prossimi mesi sarà effettivo anche da Corea del Sud e Giappone. “Hainan sarà la priorità centrale per Cainiao nei prossimo futuro” ha ribadito James Zhao, General Manager Global Supply Chain di Cainiao.

Non solo. Il fatto che Pechino abbia attribuito a Hainan lo status di Free Trade Port, e non Free Trade Zone, è significativo. Il FTP vuole essere un centro vitale anche e soprattutto per il retail e per altre tipologie di attività contemplate nei 28 provvedimenti introdotti dal Ministro del Commercio cinese, mentre la Ftz è prevalentemente orientata alla gestione dei prodotti in import ed export o alle produzioni o all’assemblaggio di beni durevoli o semidurevoli. L’esenzione del regime fiscale per il petrolio crudo o raffinato e per lo zucchero e la creazione di centri di eccellenza nel settore medicale ed in quello dell’education indicano chiaramente le intenzioni del governo cinese nello sviluppo di quest'isola. (riproduzione riservata)

*managing director a Shanghai di Savino Del Bene, azienda di trasporti internazionali e logistica. Vive e lavora in Cina da oltre 25 anni.


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