Quattordici aziende italiane stanno partecipando a una missione di internazionalizzazione e innovazione nella Silicon Valley cinese, la provincia del Guangdong più robotizzata. La Greater Bay Area Innovation Road, un progetto che ha lo scopo di rafforzare il legame tra l’eccellenza del made in Italy e il mondo delle imprese cinese.
L’iniziativa, promossa dal gruppo Intesa Sanpaolo e dal suo Innovation Center con il patrocinio delle principali istituzioni italiane e cinesi e il sostegno di Deloitte, ha l’obiettivo di creare nuove sinergie attraverso diverse forme di partnership sia finanziarie che tecnologiche.
Per la delegazione italiana, composta da aziende che operano dai settore del biotech all’artificial intelligence, dalla componentistica ai semiconduttori, sono previsti incontri ristretti tra Hong Kong e Shenzhen con 81 controparti cinesi.
L’ambasciatore italiano a Pechino, Ettore Sequi, ha ricordato che la prima edizione di Innovation Road a Shenzhen rappresenta «un’interessante opportunità per le aziende del nostro Paese». Nell’ottica di promuovere «l’innovazione», afferma Mario Costantini, direttore generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center, «riteniamo strategico facilitare la rete di scambi tra le imprese tecnologiche italiane e quelle cinesi». (riproduzione riservata)
Del Guangdong, nel sud del Paese, affacciato sul Mare Cinese meridionale, fanno parte alcune delle città, fra cui Guangzhou, ex Canton, capitale della provincia, Foshan e Shenzhen, con il più alto reddito pro capite della Cina.
Il vantaggio per chi si insedia in questa parte della Cina, in particolare a Foshan, nel cuore del Delta River, è di usufruire di tutte le infrastrutture della logistica e delle città di prima fascia che la circondano (a Guangzhou è collegata dalla metropolitana), ma a costi che sono un terzo per aprire un ufficio o iniziare una produzione di quelli in una città di prima fascia.
A Foshan, tra l'altro, la Sino-European Industrial Service Zone è una delle uniche due piattaforme che hanno la possibilità di attrarre aziende che provengono dall’Europa con incentivi nella tassazione e l’assegnazione di uffici belli e grandi gratuitamente per il primo anno e a metà prezzo il secondo e il terzo, se si affitta per cinque anni.
Qui hanno sede alcuni giganti dell’industria cinese, a partire da Midea, numero uno per i prodotti della casa, e una miriade di piccole e medie imprese che possono essere un ottimo mix con le aziende italiane. Poi la zona è fortemente clusterizzata, costituita da zone legate alla produzione in settori specifici, tra cui automotive, food & beverage, arredamento, oreficeria.
A Foshan, tra l'altro, c' è il più grande mercato dell’arredamento in Cina: una strada lunga 15 chilometri che ospita solo shopping mall dell’arredamento, tra cui uno il mall del Louvre assetato di prodotti di qualità e design italiano.
Ma il dato più importante è che Foshan sarà l’epicentro della rivoluzione robotica dato che è la capitale della manifattura di prodotti a basso-medio valore aggiunto. Seguendo il piano China 2025, le autorità centrali e provinciali stanno incentivando le aziende a sostituire le linee di produzione attuale con sistemi robotizzati e gruppi come Volkswagen e Coca Cola hanno già un livello di automazione pari ad oltre il 70%.
La prossima Guangdong International Robot & Intelligent Equipment Expo che si terrà a Guangzhou dall'8 all'11 maggio prossimi sarà l'occasione per capire lo stato dell'arte a livello di tecnologie e di mercato in questo centro nodale per l'attuazione del piano China 2025.