Nel solo mese di febbraio l'export italiano verso la Cina ha fatto un balzo del 54,2%. Prosegue così il trend "fortemente positivo iniziato già nel secondo semestre dello scorso anno". Il dato è emerso nel corso dell'assemblea generale dei soci della Camera di commercio italiana in Cina (Ccic) ospitata dall'ambasciata a Pechino venerdì 26 marzo.
Al centro dell'iniziativa l'obiettivo di aggregare il tessuto imprenditoriale italiano per avere una voce comune e più influente nella Repubblica popolare. Questa la priorità nelle linee strategiche di sviluppo della Camera, la cui la base associativa in costante aumento (circa 600 imprese associate),
In questo contesto il presidente della Ccic, Paolo Bazzoni ha ricordato come esempio di successo della collaborazione con l’ambasciata l’organizzazione lo sorso anno di una serie di voli speciali per consentire – nel contesto della perdurante assenza di connessioni aeree a causa della pandemia - il rientro degli imprenditori e dei loro famigliari in Cina.
Durante i lavori, è stato evidenziato che l’azione del Sistema Italia in Cina è di primaria importanza per la ripresa e la stabilità del sistema produttivo italiano e ha consentito di finalizzare importanti intese di collaborazione commerciale volte ad agevolare l’accesso delle imprese italiane al mercato cinese e a lanciare cooperazioni in mercati terzi, improntate ai più rigorosi standard di sostenibilità finanziaria, ambientale e sociale.
Nonostante le sfide imposte dalla pandemia le previsioni delle aziende in merito al fatturato nell’anno 2021 rimangono positive, dopo un 2020 che ha visto le esportazioni italiane in Cina sfiorare i 13 miliardi di euro. Secondo quanto emerso da un sondaggio della Ccic, la stragrande maggioranza (70%) degli intervistati prevede una tendenza positiva nello scenario aziendale complessivo nei prossimi cinque anni, mentre il 18% rimane neutrale. Questo include industrie nei 5 settori principali: servizi ai consumatori, macchine, commercio, automotive e altre aziende manifatturiere.
Per quanto riguarda il potenziale del mercato cinese, la maggior parte delle aziende ha risposto “sì” per pianificare ulteriori investimenti nel prossimo piano quinquennale (2021 - 2025) e il 48% degli intervistati ha fornito un feedback dei progetti di investimento in corso e di quelli pianificati per il futuro. (riproduzione riservata)