Notizie positive poi sul fronte macroeconomico. Le vendite al dettaglio in Cina si stanno riprendendo da marzo, da quando per il contenimento dell'epidemia di coronavirus, le aziende hanno ripreso l'attività.
Gao Feng, portavoce del Ministero del Commercio cinese, ha anche puntualizzato che i ricavi di 5 mila grandi rivenditori intervistati sono migliorati a marzo e hanno continuato a farlo ad aprile.
Pechino pubblichera' domani il dato ufficiale sulle vendite al dettaglio del mese scorso. La lettura è crollata di oltre il 20% nei primi due mesi dell'anno e gli economisti contattati dal Wall Street Journal prevedono una contrazione dell'8% rusoetto allo stesso mese del 2019.
Oltre i due terzi delle societa' estere che operano in Cina hanno recuperato il 70% della loro capacita' produttiva a metà aprile e il mercato del Paese asiatico rimane interessante per gli investitori esteri, ha concluso il portavoce.
Gao ha anche affermato che non c'e' stato, e non ci sarà, alcun grande esodo di investimenti stranieridalla Cina, smentendo le indiscrezioni di stampa in base alle quali il Giappone e gli Stati Uniti sarebbero pronte a pagare le loro societa' perché lascino la Cina.
Intanto le autorità centrali hanno deciso di aumentare ulteriormente sussidi e incentivi ai prestiti per i proprietari di piccole imprese colpiti dalla pandemia.
Le aziende del retail, della logistica, del settore alberghiero, di quello turistico e del ride-hailing potranno richiedere prestiti che saranno finanziati dal Governo cinese, secondo quanto confermato in un comunicato congiunto dalla Banca centrale e dai ministeri delle Finanze e delle Risorse Umane.
I tassi di interesse su questi prestiti saranno inferiori di 150 punti base rispetto a quelli di riferimento, con il Governo che coprira' la parte restante dei costi. Pechino ha anche deciso di aumentare il tetto di questi prestiti a 200.000 yuan (28.298 dollari) rispetto al limite precedente di 150.000 yuan.
La Banca centrale ha implementato una serie di misure per incoraggiare i prestiti bancari alle piccole imprese del Paese, che sono piu' vulnerabili alle recessioni economiche. La PBoC intende inoltre usare un coefficiente di riserva mirato e meccanismi di rifinanziamento per sostenere le Pmi fornendo liquidita' a lungo termine alle banche.
I finanziamenti alle microimprese sono aumentati del 23,6% alla fine di marzo rispetto a un anno fa, superando la crescita complessiva dei prestiti e invertendo il trend in discesa dei primi due mesi dell'anno.