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Politica

Cina, deludono i dati di gennaio e febbraio ma marzo volge al bello

Produzione e consumi sotto le attese nei primi due mesi dell'anno, salgono invece gli investimenti fissi oltre le previsioni. La banca centrale sta mantenendo i tassi fissi e non sembra propensa ad abbassarli. Sale la disoccupazione in febbraio per effetto dei rientri nelle città dopo le chiusure anti Covid


15/03/2023 17:42

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale
Liu Guoqiang, vice governatore della People's Bank of China

L'attività economica in Cina ha registrato una moderata ripresa nei primi due mesi dell'anno, con una crescita della produzione industriale e delle vendite al dettaglio inferiore alle aspettative del mercato, evidenziando le cicatrici persistenti delle restrizioni Covid, un tempo molto severe.

La produzione industriale di gennaio-febbraio è cresciuta del 2,4% anno su anno, rispetto all'incremento dell'1,3% di dicembre, deludendo il consenso degli economisti intervistati dal Wall Street Journal che si aspettavano un aumento del 2,8%.

Tra l'altro i principali indicatori economici nei primi due mesi dell'anno sono stati tarati per evitare distorsioni dovute alla diversa tempistica delle festività del Capodanno lunare.

Le vendite al dettaglio, un importante indicatore dei consumi, sono aumentate del 3,5% su base annua nei primi due mesi, rispetto al calo dell'1,8% registrato a dicembre, deludendo però anche in questo caso il consenso degli economisti al +4% a/a. Infine gli investimenti fissi sono aumentati del 5,5% su base annua, più del 4,5% previsto dagli economisti e del 5,1% registrato nel 2022.

Secondo Zhiwei Zhang, capo economista di Pinpoint Asset Management, questi dati confermano che la ripresa interna è ben avviata, con gli investimenti in infrastrutture che continuano a contribuire alla ripresa di quelli complessivi mentre le vendite di immobili sono migliorate più del previsto. L'aumento del tasso di disoccupazione in febbraio rispetto al mese precedente, viene spiegato principalmente con il crescente numero di lavoratori che sono tornati nelle città dopo la riapertura del Paese in dicembre. La crescita della forza lavoro indica che c'e' ancora molto spazio per la ripresa dell'economia nei prossimi mesi.

Sul fronte della politica monetaria, la Banca centrale cinese ha mantenuto invariati i suoi tassi di riferimento, suggerendo una stretta sui tassi di prestito di riferimento nel corso del mese. La People's Bank of China ha iniettato 481 miliardi di yuan (70 miliardi di dollari) di liquidità nel sistema bancario attraverso la sua linea di credito a medio termine a un anno (medium-term lending facility) a un tasso di interesse del 2,75%, invariato rispetto all'operazione precedente. Altri 104 miliardi di yuan di fondi sono stati iniettati tramite operazioni di pronti contro termine a sette giorni a un tasso di interesse invariato del 2%.

Il vice governatore della PBoC, Liu Guoqiang, ha dichiarato all'inizio del mese che la Banca centrale eviterà di inasprire o allentare drasticamente le politiche monetarie. Secondo gli analisti, la ripresa economica della Cina dopo la riapertura del Paese, avvenuta prima del previsto, ha ridotto la probabilità di un massiccio allentamento monetario.

L'analisi di Capital Economics sui dati ad alta frequenza suggerisce che la ripresa economica della Cina si è estesa a marzo, con l'indicatore di mobilità che ha raggiunto un livello record. Tuttavia Capital Economics osserva che i piani economici presentati da Pechino sono stati più cauti e limitati del previsto. Secondo la società di ricerca economica britannica, quindi, è meno probabile che la ripresa cinese possa beneficiare di stimoli importanti e potrebbe stabilizzarsi dopo la riapertura. (riproduzione riservata)


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