«La nuova legge sugli investimenti esteri garantirà alla Cina una sfida ad armi pari e sarà accolta calorosamente dagli investitori stranieri» ha dichiarato in un'intervista a Xinhua Sourabh Gupta, uno dei massimi esperti delle relazioni sino-americane, ricercatore esperto dell'Institute for China-America Studies, con sede a Washington e mebro dello United States Council for Security Cooperation in the Asia-Pacific.
Formatosy alla George Town University e alla Syracuse University specializzandosi negli studi sulla sicurezza internazionale, Gupta sostiene che «la prevedibilità, la trasparenza e l’orientamento non discriminatorio della legge miglioreranno il contesto imprenditoriale. Questa legge attirerà molti capitali stranieri verso il mercato cinese degli investimenti nel prossimo decennio».
La legge sugli investimenti esteri, approvata venerdì scorso, 15 marzo, costituirà un punto di riferimento per la tutela degli investitori esteri. L'obiettivo è di aumentare la trasparenza delle politiche di investimento estere e garantire l’inclusione delle imprese a partecipazione straniera nella concorrenza di mercato, su condizioni di parità.
Secondo Gupta la legge contribuirà in modo significativo a risolvere le principali questioni che gli investitori stranieri devono affrontare in Cina, garantendo imparzialità amministrativa e normativaa tutti i playerdel mercato.
«Gli investitori stranieri ora saranno concorrenti alla pari delle aziende nazionali cinesi», ha detto Gupta, aggiungendo che molti settori chiave, fra cui automobilistico, finanziario e assicurativo, sono stati interessati da una notevole liberalizzazione per gli investimenti diretti esteri.
In particolare Gupta ha sottolineato che il trattamento nazionale della Cina «riservato agli investitori stranieri sarà ugualmente favorevole rispetto a quello offerto agli investitori cinesi durante la costituzione, l'acquisizione, l'espansione e altre fasi del loro investimento».
Ha inoltre evidenziato che la legislazione vieta espressamente il trasferimento forzato di tecnologie tramite provvedimenti amministrativi e in sostanza impedisce ai governi locali di interferire con le politiche nazionali di investimento estero.
Pertanto le clausole di protezione degli investimenti previste dalla legge saranno «calorosamente accolte dalle società estere», ha osservato l'esperto.
Lo studioso ha anche posto l'attenzione sul valore «potenzialmente significativo» della legge per il nuovo ciclo di apertura e di riforme della Cina, in quanto incarna il potenziale che possiede la Cina per favorire la trasformazione dell'economia cinese in «un'economia più sofisticata e avanzata (e ) in un modello di crescita guidato dalla produttività».
L'entrata in vigore della nuova legge è prevista per l'1 gennaio 2020, ma ci vorrà del tempo, ha avvertito Gupta, perché le imprese estere siano rassicurate sul fatto che «la competizione sarà ad armi pari, per consentire alla concorrenza leale di prendere piede, indipendentemente dalle origini geografiche dei partecipanti».
Una volta approvato un atto legislativo, come di consueto, è fondamentale la sua attuazione. Secondo Gupta la chiave del successo per l'applicazione di una legge risiede nell'estrema precisione dedicata alla sua redazione.
A questo proposito, il ricercatore ha espresso ottimismo per avere assistito ai rapidi progressi che la Cina ha compiuto «negli aspetti relativi all'applicazione dei suoi brevetti e dei diritti di proprietà intellettuale (DPI)».
In particolare ha fatto riferimento al tribunale DPI appena istituito dalla Corte suprema del popolo della Repubblica Popolare cinese (SPC), che ha iniziato ad esaminare i ricorsi relativi ai DPI a partire da gennaio.
Secondo la SPC, tra la vasta gamma di cause DPI che saranno gestite dal tribunale figurano brevetti, copyright, marchi, nuove varietà vegetali, la progettazione dei layout dei circuiti integrati e il monopolio.
In merito alla protezione degli investimenti esteri, sono previste «misure incisive per fronteggiare le innoservanze politiche, normative e amministrative. È previsto inoltre un modello operativo solido per affrontare tempestivamente i reclami delle imprese straniere», ha aggiunto Gupta.
Poiché gli investitori esteri si chiederanno «che cosa è realmente cambiato sul campo» in merito all'applicazione della legge, «l'onere della prova risiede quindi sulle spalle della Cina, che dovrà dimostrare l'inaugurazione di una nuova fase per l'applicazione del regime di investimento estero in Cina, caratterizzata da chiarezza, prevedibilità, trasparenza e non discriminazione».
«I regolamenti attuativi che danno vita alla legge sugli investimenti stranieri saranno cruciali in questo senso», ha concluso Gupta.