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Politica

Cina, Menarini cresce oltre Muraglia, nel 2022 ricavi a 200 milioni

Il gruppo farmaceutico guarda ora anche al Giappone, secondo mercato al mondo per l'oncologia, e punta, negli altri Continenti sull'Africa e il Medio Oriente per futuri sviluppi.


02/03/2023 12:30

di Mauro Romano - Class Editori

Lucia Aleotti
Lucia Aleotti, Menarini

Menarini cresce in Cina. L'azienda farmaceutica fiorentina ha registrato nella Repubblica popolare ricavi per 200 milioni, su un fatturato globale di oltre 4,1 miliardi in crescita del 6% e  un Ebitda di 400 milioni, in flessione per via degli investimenti. Pechino continua a essere uno dei mercati di riferimento per l'azienda, che in Asia guarda ora anche al Giappone, secondo mercato al mondo per l'oncologia, e punta, negli altri Continenti sull'Africa e il Medio Oriente per futuri sviluppi.

I dati relativi allo sviluppo aziendale dal 2020 al 2022, sono stati presentanti durante un evento con la stampa che non aveva luogo da quattro anni, a
causa delle restrizioni causate dalla pandemia. A illustrarli, Lucia Aleotti, azionista e membro del board Menarini, Elcin Baker Ergun, CEO e dal presidente Eric Cornut.

"Durante una eventuale crisi internazionale, e purtroppo la stiamo vedendo, è importante che un elemento vitale per la salute, e quindi indirettamente per tutta l'economia, per l'occupazione, per il funzionamento della macchina dello Stato, come quello dei farmaci, sia localizzato dentro i confini nazionali, altrimenti si è dipendenti da altre potenze", ha spiegato Lucia Aleotti, azionista e membro del board Menarini, a margine della presentazione dei dati aziendali.


"Il 2022, per il settore farmaceutico in Italia e, quindi per l'Italia, è stato un anno straordinario perchè , grazie agli  investimenti nella parte produttiva, si sono registrati oltre 40 miliardi di euro di produzione farmaceutica, esportati per il 90% - ha aggiunto Aleotti - quindi è chiarissimo che il farmaceutico sta diventando un asset fondamentale dell'economia  italiana".

Inoltre, ha aggiunto Aleotti, "per quanto riguarda la sovranità del nostro Paese e del continente europeo. Non è un caso che sia gli Stati Uniti da una parte, che la Cina dall'altra, stiano cercando di localizzare in patria l'intera catena produttiva dei farmaci". (riproduzione riservata)


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