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Politica

Decelera l'inflazione in Cina, giù gli alimentari, salgono i servizi

Scendono ancora i prezzi delle abitazioni. I dati ufficiali dell'Istituto cinese di statistica indicano che l'economia non è ancora in fase di piena ripresa, per cui ogni previsione sul trend viene rinviata alla fine del trimestre


11/05/2023 14:26

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale
Il tasso di inflazione cpi in Cina

L'inflazione cinese ha registrato un'ulteriore decelerazione nel mese di aprile, raggiungendo il livello più basso degli ultimi 26 mesi, grazie al calo dei prezzi dei generi alimentari su base destagionalizzata, secondo i dati forniti dall'Ufficio nazionale di statistica. L'inflazione è aumentata dello 0,1% su base annua, il valore più basso dal febbraio del 2021, dopo la crescita dello 0,7% a marzo. L'ultima lettura è al di sotto della previsione degli analisti che avevano previsto un aumento dello 0,4%.

I prezzi di cibo, tabacco e alcolici sono scesi dello 0,6% tra marzo e aprile, soprattutto a causa del calo del 6,1% dei prezzi dei vegetali freschi e dell'1,9% dei prezzi del bestiame. Ma su base annua, i prezzi di alimenti, tabacco e alcolici sono aumentati dello 0,8%.

Su base destagionalizzata, i prezzi al consumo della Cina sono scesi dello 0,1% a livello mensile, in misura minore rispetto al calo dello 0,3% registrato tra febbraio e marzo. Il ritmo di incremento è rallentato rispetto al 2,1% del mese precedente. Al di fuori del settore alimentare, i costi dei trasporti e delle comunicazioni, così come quelli delle abitazioni, sono scesi ad aprile.

Anche i prezzi alla produzione sono scesi per il settimo mese consecutivo ad aprile, al tasso più elevato da quasi tre anni, secondo l'Ufficio nazionale di statistica. Il dato si è contratto del 3,6% su base annua ad aprile, dopo il calo del 2,5% di marzo. Si è trattato del ribasso più marcato dal maggio del 2020. La discesa è stata piu' netta delle previsioni degli economisti, che si aspettavano un calo del 3,2%. Su base mensile, i prezzi alla produzione cinesi sono scesi dello 0,5% dopo essere rimasti piatto per due mesi.

L'analista cinese Dong Lijuan ha attribuito la deflazione al calo dei prezzi dei mezzi di produzione e di sostentamento, a loro volta dovuti alle fluttuazioni dei prezzi internazionali del greggio, del petrolio, del carbone e di altri combustibili.

«La maggior parte del calo è da attribuire alle interruzioni delle forniture dello scorso anno, insieme al calo dei prezzi dei generi alimentari e dell'energia e allo sconto nel settore automobilistico», ha commentato Mike Kerley, Portfolio Manager di Janus Henderson, «l'inflazione nel settore dei servizi ha continuato a essere forte, ma questi numeri riflettono il fatto che l'economia cinese non è ancora in fase di ripresa su larga scala. Si prevede che l'inflazione aumenterà nei prossimi mesi con l'esaurirsi dell'effetto base e il rafforzamento dell'economia, mentre c'è ampio spazio per un ulteriore allentamento monetario qualora se ne presentasse la necessita». 


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