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Politica

Ecco chi beneficerà della Fase 1 della tregua tra Usa e Cina

Secondo Mediobanca Securities, ad avvantaggiarsi dell'intesa saranno Danieli (giudizio outperform) e Prima industrie (giudizio Neutrale). Nell'elenco anche Tenaris e Cnh. Brembo (giudizio neutral) e Pirelli (giudizio neutral) potrebbero trarre vantaggio dalla loro esposizione alle industrie che producono auto in Usa


15/01/2020 11:01

di Mauro Romano - Class Editori

Chi beneficia della Fase 1 dell'intesa Usa - Cina
Alberto Bombassei

Società come Tenaris  e Cnh sono tra i nomi citati da Mediobanca Securities tra ai maggiori beneficiari della Fase 1 dell'intesa commerciale tra Cina e Stati Uniti. Nell'elenco trovano spazio anche Danieli (giudizio outperform) e Prima industrie (giudizio Neutrale). 

Nel settore automotive aggiungono gli analisti "Brembo (giudizio neutral) e Pirelli (giudizio neutral) potrebbero trarre vantaggio dalla loro esposizione alle industrie che producono auto in Usa, esportando in Cina, beneficiando potenzialmente di questo sollievo sul fronte dazi". Tuttavia la conclusione di Mediobanca Securities avverte: "Detto questo le negoziazioni della fase 2 potrebbero fare riemergere nuova volatilità".

Il rapporto è stato diffuso nel giorno della cerimonia alla Casa Bianca della sigla dell'accordo sulla tregua tra le prime due economie al mondo.  Proprio la guerra dei dazi è stato uno dei temi chiave per i mercati nei mesi scorsi ed è per questo che oggi i mercati vivono un clima di attesa prima di conoscere i dettagli dell'accordo.

Secondo le anticipazioni per avere una seconda fase di accordi bisognerà aspettare dopo le elezioni Usa previste a novembre di quest'anno. Gli Stati Uniti intendono monitorare in questi dieci mesi la compliance con gli accordi presi. Sempre secondo le indiscrezioni pubblicate finora l'accordo di fase  annullerà i dazi che gli Usa intendevano applicare a telefoni cellulari prodotti in Cina, giochi e computer laptop e dimezzerà i dazi, portandoli al 7,5%, su altri beni cinesi per un controvalore di 120 miliardi di dollari, mentre i restanti dazi al 25% su beni cinesi e componentistica per 250 miliardi di dollari resteranno applicati.

La volontà cinese è invece di acquisti made in Usa fino a 200 miliardi di dollari. Pechino si è impegnata a importare nei prossimi due anni 80 miliardi di dollari in prodotti manifatturieri a stelle e strisce. Nello stesso periodo acquisterà 32 miliardi in prodotti agricoli, circa 50 miliardi di dollari in energia e 35 miliardi in servizi. Il consigliere commerciale della Casa Bianca, Peter Navarro, ha comunque chiarito che il meccanismo di attuazione dell’accordo prevede la reintroduzione dei dazi entro 90 giorni in caso di mancato rispetto dei patti. (riproduzione riservata)



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