Le relazioni internazionali tra Cina e Russia nel corso degli ultimi due secoli hanno avuto fortune alterne e sono tornate all’apice, dopo anni di preparazione, in occasione della cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali a Pechino, con l’incontro tra Xi Jinping e Vladimir Putin e la successiva firma di una quindicina di accordi.
Nell'occasione, Putin ha ricordato che l'anno scorso è stato celebrato il ventennale della sottoscrizione tra i due rispettivi Paesi del “Trattato di buon vicinato e di amicale cooperazione”. Il risultato di questa cooperazione è stato un bilancio di interscambio alla fine dello scorso anno di 140 miliardi di dollari. La prevalenza dei flussi riguarda Russia verso Cina per le risorse naturali che hanno visto incrementare i volumi soprattutto per l’approvvigionamento del gas naturale alla Cina, fornitura destinata a crescere rapidamente.
In aggiunta all’attuale gasdotto del progetto Yamal, sempre nella stessa penisola, la Novatek, società leader russa nel gas liquido (LNG), ha sottoscritto un accordo con due società cinesi private, ENN Group e la Zheijang Energy Group, per forniture nei prossimi anni rispettivamente di 20 milioni e di 15 milioni di tonnellate ogni anno: il tutto ricompreso nel progetto Artic LNG 2. Dei quindici accordi sottoscritti in questa occasione spicca anche per importanza quello tra Rosneft, il gigante russo dell’energia, e CNPC (China National Petroleum Corporation) per la fornitura di cento milioni di tonnellate di petrolio in dieci anni attraverso il Kazakhstan.
Putin ha anche menzionato, in un articolo pubblicato dall'agenzia Xinhua, che le due nazioni hanno in comune un unico patrimonio di cultura e di tradizione. Certamente la geografia del confine di 6.440 km di cui una parte delimitata dal fiume Amur ha la sua importanza così ben descritta da Tiziano Terzani nel suo reportage Buonanotte Signor Lenin.
Tuttavia, facendo un passo indietro, all’inizio del ventesimo secolo, la Russia zarista aveva come mira, in parte realizzata prima della Rivoluzione di Ottobre, di conquistare tutta l’Asia. Un lascito più recente di questa mira espansionistica era stata l’occupazione negli anni ottanta dell’Afghanistan.
È con la decisione nel 1928 di scegliere Mosca quale sede del VI Congresso Nazionale del Partito Comunista che l’influenza sovietica in Asia aumenta; nel 1949 Mao Zedong inizia, dopo il periodo bellico, una nuova fase con la prima visita a Mosca quale Presidente della giovane Repubblica Popolare cinese rafforzandone il coordinamento con la stessa nomenclatura russa sino a giungere ad una apoteosi negli anni cinquanta.
Il Palazzo Sinosovietico dell’Amicizia, a Shanghai, restaurato da poco e abituale sede di fiere e mostre sino alle soluzioni architettoniche di complessi residenziali a Dalian e Harbi, è una testimonianza architettonica di quel periodo.
I rapporti si erano poi raffreddati successivamente a causa di una differente visione ideologica ed al sorgere di dispute tra i due Paesi per presunte invasioni territoriali che aveva avuto come conseguenza il posizionamento nel 1969 di truppe sovietiche lungo il confine cui fece seguito l’incontro, esattamente nel febbraio del 1972, tra Richard Nixon e Mao Zedong, un anno dopo l’entrata della Cina nell’organizzazione delle Nazioni Unite con il chiaro scopo di smarcamento dall’Urss abiurando il concetto usato durante la dinastia Ming della Tigre di carta.
Nel 1964 Mao aveva definito gli Stati Uniti “Imperialisti come le tigri di carta – forti solo in apparenza”. Solo con Den Xiaoping questi rapporti erano stati ripristinati gradualmente sino a giungere al Trattato descritto da Putin nel suo articolo dei giorni scorsi.
Il presidente russo ha scritto, tra l'altro, che “uno degli obiettivi strategici è quello di accelerare lo sviluppo economico e sociale dell’Estremo Oriente russo,” cioè i territori che sono maggiormente a confine con la Cina. E sicuramente i trasporti hanno giocato e giocheranno un ruolo importante in questa trasmigrazione di risorse: attualmente la Russia è territorio di passaggio delle direttrici ferroviarie che collegano l’Europa con la Cina e la percorrenza di 12mila treni nel 2021 ne è il risultato.
Vi sono poi linee ferroviarie circoscritte ai due territori come la Transiberian Railway che dovrebbe essere terminata nel 2024 e la Baikal-Amur Mainline. Sul fronte del trasporto aereo la Russia con la società Volga Dneper (abbinamento di due corsi d’acqua vitali per il Paese di cui uno, il Dneper, passa da Kiev in Ucraina) controlla la prevalenza della movimentazione cargo con due controllate Atran ed Airbridge, quest’ultima anche con servizi dall’Italia.
Un altro aspetto importante di queste relazioni bilaterali è quello concernente la tecnologia e la digitalizzazione; già nel 1996, Ren Zhengfei, fondatore di Huawei, sosteneva che "il miglioramento delle relazioni sinosovietiche dimostrerà agli Stati Uniti che, anche senza di loro, il mondo continua a girare".
Se uno degli obiettivi è quello di portare l’interscambio a 200 miliardi di dollari l’anno, l’altro risulta essere “l’implementazione di importanti iniziative concernenti investimenti nei settori industriali e agricoli. In particolare, il porfolio della Commissione Intergovernativa per la cooperazione nell’ambito degli investimenti prevede 65 progetti nel settore estrattivo e nella lavorazione dei minerali piuttosto che interventi infrastrutturali e agricoli”.
A questo proposito, ormai da qualche anno vi sono accordi di fornitura agricola tra i due Paesi per i quali le terre russe vengono coltivate da aziende compartecipate dalla Cina per dirette forniture nella produzione cerealicola e di soia per allevamenti suinicoli.
Infine, da parte russa vi è anche l’attenzione preventiva a mantenere e potenziare "corridoi verdi" per il trasporto di beni essenziali e di tecnologia al di fuori di sistemi di sanzioni economiche imposte da Stati terzi: avvisaglie premonitrici per il futuro o messa in sicurezza di una grande Nazione? (riproduzione riservata)
*managing director a Shanghai di Savino Del Bene, azienda di trasporti internazionali e logistica. Vive e lavora in Cina da oltre 25 anni