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Politica

HK teme l'isolamento come centro finanziario causa Covid

Molti dipendenti di banche di alto livello vogliono essere trasferiti stanchi delle limitazioni imposte alle libertà personali dalle misure anti-Covid nel momento in cui il mondo sta riaprendo dopo la pandemia. Negli ultimi due anni oltre 300.000 residenti hanno lasciato la città


02/03/2022 10:29

di Marcello Bussi - Class Editori

settimanale
La baia di Hong Kong

La rigida politica zero Covid adottata da Hong Kong ha innescato una sorta di fuga dalla città da parte di molti banchieri occidentali. Nel momento in cui il resto del mondo sta tornando alla normalità, a Hong Kong le regole sono diventate durissime con l'arrivo di Omicron. La scorsa settimana il governatore della città, Carrie Lam, ha annunciato nuove chiusure delle scuole e l'estensione delle misure di distanziamento sociale e dei divieti di volo fino a metà aprile. In pratica Hong Kong è isolata dal resto del mondo.

Qualcuno, a causa dei lockdown e del blocco dei voli, è rimasto separato dalla famiglia per due anni, come Ryan Holsheimer, manager di Jp Morgan, che proprio per potersi riunire coi propri cari in Australia dopo così tanto tempo ha deciso di appendere le scarpe al chiodo dopo 27 anni di lavoro. «Molti banker chiedono di essere trasferiti», ha osservato Eugenia Bae, cacciatrice di teste per banche e fondi d'investimento con sede a Hong Kong. «Vogliono tornare a casa, in posti come Stati Uniti, Francia, Giappone e Corea del Sud, o trasferirsi in città che hanno annunciato che convivranno con il virus».

Le banche non sono molto soddisfatte per questo fuggi fuggi perché Hong Kong resta pur sempre uno dei principali centri finanziari del mondo. Il più delle volte cercano comunque di venire incontro alle esigenze dei loro dipendenti. Secondo Simon Kavanagh, partner di Bda partners, una società d'investimento focalizzata sull'Asia, «Hong Kong diventerà sempre più isolata come centro d'affari man mano che il resto del mondo tornerà alla normalità, se le attuali restrizioni di viaggio rimarranno in vigore. Nell'ambiente attuale è praticamente impossibile assumere stranieri di alto livello».

Ma cominciano a esserci problemi anche ad assumere talenti locali visto che negli ultimi due anni hanno lasciato la città ben 304.000 residenti, pari al 4% della popolazione. E mentre Hong Kong insiste con la linea dura sanitaria, proprio ieri un prestigioso medico cinese, Zeng Guang, ha affermato che «nel futuro prossimo» la Cina potrebbe abbandonare la strategia zero Covid per coesistere con il virus. (riproduzione riservata)


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