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Politica

Il Giappone pronto a distribuire helicopter money

Il premier Shinzo Abe sta preparando un pacchetto di misure economiche da 1 triliardo di dollari per imprese e famiglie, fra cui anche una distribuzione diretta di denaro ai cittadini per 53 miliardi di dollari. Stato di emergenza per il Covid-19 a Tokyo e Osaka


06/04/2020 14:31

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

abe
Shinzo Abe, il premier giapponese

l primo ministro giapponese, Shinzo Abe, ha annunciato la sua intenzione di dichiarare lo stato di emergenza nelle aree di Tokyo e Osaka a partire da domani per rispondere alla pandemia di coronavirus.

Abe ha affermato che la misura punta a ridurre i contatti sociali così da contenere la diffusione del virus. I supermercati rimarranno aperti e i treni continueranno a funzionare durante il periodo di emergenza, la cui durata sarà di un mese.

Il premier giapponese ha anche affermato di voler proporre un pacchetto economico di 108.000 miliardi di yen (1.000 miliardi di dollari) per reagire al virus, inclusi 6.000 miliardi di yen di pagamenti diretti in contanti alle famiglie. Il pacchetto avrà al suo interno anche prestiti senza interessi alle imprese, ha aggiunto Abe.

La dichiarazione di emergenza, ha spiegato il primo ministro giapponese, è necessaria perché le infezioni stanno aumentando rapidamente e gli ospedali sono in una "situazione critica", ma ha aggiunto che non si trasformerà in un blocco totale di Tokyo e delle altre città.

La pandemia di coronavirus è destinata a colpire l'economia globale "con una forza doppia rispetto alla crisi finanziaria del 2008", afferma un gruppo di ricerca economica del Regno Unito. Nel 2020 il prodotto interno lordo mondiale dovrebbe diminuire di almeno il 4%, il piu' grande calo in un solo anno dal 1931, secondo il Global Prospects Report del Center for Economics & Business Research.

Lo studio ha anche indicato che il blocco dell'economia costa al Regno Unito 2,4 miliardi di sterline al giorno, ovvero il 31% in meno rispetto ai livelli del 2019. «Le indicazioni provenienti dalla Cina suggeriscono che non sara' facile tornare immediatamente ai livelli di produzione pre-crisi, poiché misure severe di sanità pubblica per prevenire un secondo focolaio continueranno a limitare le imprese», afferma il rapporto.


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