Lo scorso novembre si è registrato un forte balzo (+35%) dell'export italiano verso la Cina, e sono aumentati anche gli acquisti dal Dragone, ma a un tasso inferiore (+14%). Il dato è ancora più significativo perché indica un'inversione di tendenza rispetto all'andamento cumulato dei primi 9 mesi, in cui l'export verso il Dragone è siminuito su base annua di circa l'8%, a 8,7 miliardi di euro, con una bilancia commercialer ancora fortemente in rosso, per 15,6 miliardi.
Il dato del trend dell'export in Cina è il più significativo sulle esportazioni di made in Italy nei mercati extra Unione Europea, che segnano comunque un progresso verso i paesi dell'America Latina, il mercato Merrcosur (+17%), seguito da Svizzerra (+12,8%) e Stati Uniti (+4,7%).
Sono diminuite invece le vendite di made in Italy verso paesi OPEC (-20,9%), Giappone (-13,3%) e Russia (-4,0%).
Sul fronte della importazioni si registra un crollo di acquisti da Russia (-47,4%), India (-14,8%), Regno Unito (-13,4%), Turchia (-13,2%) e Stati Uniti (-12,0%) che registrano flessioni tendenziali molto piu' ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue27.
A novembre 2020, per l'area extra Ue, al netto del Regno Unito, si stima che l'export sia cresciuto del 3,1% su base mensile e dell'1,4% su base annua. L'import registra un aumento sul mese del +3,3% e una flessione sull'anno pari a -6,4%. Sulla base di questi dati, il saldo del commercio estero extra Ue è stato pari +6,67 miliardi di euro con un crescita superiore al 20% rispetto a novembre 2019.
L'incremento su base mensile dell'export interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dei beni strumentali (-2,4%), ed e' dovuto in particolare all'aumento delle vendite di beni intermedi (+5,7%) e beni di consumo non durevoli (+5,0%). Dal lato dell'import, si registrano forti incrementi congiunturali per beni strumentali (+15,1%) e beni di consumo durevoli (+8,7%). In diminuzione gli acquisti di energia (-6,3%).
Su base annua, in novembre il trend dell'èexport è tornato positivo (+1,4%) dopo il picco negativo di ottobre (-9,7%), grazie all'aumento delle vendite di beni di consumo durevoli (+7,7%), beni intermedi (+7,2%) e beni strumentali (+4,9%). L'import segna una decisa attenuazione della flessione (-6,8%; era -12,4% a ottobre), cui contribuisce soprattutto il forte aumento su base annua degli acquisti di beni intermedi (+15,3%) che contrasta parzialmente il drastico calo delle importazioni di energia (-47,4%).