L’Anno del Coniglio sorride al mercato cinese, stando a Jimmy Chen, gestore del fondo Comgest Growth China di Comgest, che gestisce circa 170 milioni di dollari e negli ultimi 5 anni ha registrato un rendimento cumulato vicino allo zero (-0,4%), ma nel 2019 e nel 2020 aveva brillato con performance a due cifre.
Dopo due anni difficili, segnati dalle politiche “zero covid”, dal giro di vite normativo sulle imprese e dalle tensioni geopolitiche, nel 2023 la Cina potrebbe tornare a brillare, con una riaccelerazione della crescita, secondo Chen.
La ripresa, spiega il gestore, sarà sostenuta da diversi fattori: tanto per cominciare, da inizio anno sono state rimosse molte restrizioni anti-covid, principale freno alla fiducia dei consumatori nel 2022, anche se questo ha provocato una nuova impennata dei contagi. Inoltre, le politiche industriali sono diventate più favorevoli alle imprese - il rilascio delle licenze dei videogiochi è ripreso ad aprile dopo un blocco di otto mesi, mentre le politiche sui costruttori edili si stanno facendo meno severe, così come quelle sulle piattaforme tecnologiche. Parallelamente, il tasso di inflazione dovrebbe rimanere moderato, consentendo il mantenimento di politiche macroeconomiche accomodanti, mentre sul fronte geopolitico le tensioni tra Cina e Stati Uniti sembrano essersi stabilizzate.
«Tutti questi sviluppi suggeriscono che il presidente Xi Jinping stia adottando un approccio pragmatico per bilanciare la stabilità sociale con la crescita economica», osserva l’esperto di Comgest. «Sebbene in ottobre si sia registrato un forte panico sui mercati dopo la rielezione di Xi per un terzo mandato al Congresso del Partito Comunista, finora l’allarme sembra rientrato».
Ciliegina sulla torta, sottolinea ancora il gestore, attualmente le valutazioni dell'azionario cinese sono convenienti rispetto agli standard storici. Di conseguenza, «riteniamo che il mercato sia pronto a registrare una forte performance nell'Anno del Coniglio».
Guardando alle singole società ben posizionate per beneficiare della ripresa, Chen cita Anta Sports, Suofeiya e Focus Media, favorite da una leadership in settori come l'abbigliamento sportivo, l'arredamento su misura e la pubblicità, grazie alla loro costante innovazione e alla loro presenza sul mercato in continua crescita.
Quanto a Tencent, colosso dell'economia del Dragone, esso «combina il dominio del Paese nei videogiochi, nei pagamenti e nelle piattaforme di social media. La crescita e il sentiment sono stati frenati per due anni da un ambiente normativo difficile, dalla debolezza dei consumi e dalla crisi del settore tecnologico. Ma ora la normalizzazione nell’approvazione delle licenze per videogame, il miglioramento del sentiment dei consumatori e le prospettive ottimistiche per gli investimenti tecnologici cinesi dovrebbero contribuire a un 2023 e a una prospettiva a lungo termine positivi».
Costituito nel 2014, il fondo investe in titoli azionari il 90% del suo portafoglio e annovera tra i principali investimenti quote di Tencent, Alibaba, Shandong Weigao Group Medical Polymer Co. e Inner Mongolia Yili Industrial Group, specializzata nell'importazione e produzione di prodotti lattiero-caseari. (riproduzione riservata)