MENU
Politica

L'indice Caixin della manufattura in Cina al livello più alto dal 2011

L'indice, ponderato sui piccoli produttori privati, salito a 53,6 da 50 di settembre per il sesto mese consecutivo, segnala una buona ripresa dell'economia. Sono aumentati anche gli ordini dall'estero, ma sulle esportazioni le prospettive scontano il rallentamento nei principali mercati internazionali. Debole l'indice dell'occupazione anche se resta in territorio positivo


02/11/2020 13:20

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale

Un indicatore non ufficiale, ma di una società di analisi vicina al governo, dell'attività manifatturiera cinese ha raggiunto il livello piu' alto da quasi un decennio il mese scorso, grazie a un aumento più netto dei nuovi ordini di esportazione, il che suggerisce che la ripresa economica rimane sulla buona strada.

L'indice Pmi Caixin, che è ponderato sui piccoli produttori privati, è salito a 53,6 in ottobre da 53 a settembre.

La lettura di ottobre ha segnato il sesto mese consecutivo in cui il Caixin PMI si e' mantenuto sopra la soglia dei 50 punti che separano la contrazione dall'espansione.

«Sebbene anche i nuovi ordini di esportazione siano aumentati, il tasso di crescita è notevolmente rallentato ed è stato solo marginale", ha tuttavia precisato Caixin. Ci sono state segnalazioni che la seconda ondata di infezioni da coronavirus nei mercati esterni "ha frenato la crescita di nuovi affari dall'estero".

Meno favorevole l'andamento dell'occupazione, il sottoindice relativo è rimasto in ottobre appena al di sopra del territorio espansivo, indicando che il mercato del lavoro rimane generalmente debole, ha precisato Wang Zhe, economista senior presso Caixin Insight Group.

«Ci sono ancora molte incertezze al di fuori della Cina, quindi i responsabili politici devono essere cauti nel normalizzare le politiche monetarie e fiscali post-coronavirus», ha segnalato Wang Zhe.

«L'aumento del Pmi manifatturiero Caixin in ottobre in combinazione con il buon Pmi non manifatturiero ufficiale, mostra come la domanda interna cinese stia reggendo forte», ha commentato Iris Pang, Chief Economist Greater China di Ing. Per l'analista, tuttavia, l'economia cinese «deve ancora affrontare il rischio di un calo della domanda di esportazioni a causa dell'aumento dei casi di Covid-19 in Europa e negli Stati Uniti».

La principale fonte di debolezza è stata registrata dagli ordini destinati all'export, che sono comunque rimasti in territorio espansivo, affermano gli strategist di Unicredit. "«In futuro, grazie a un efficace contenimento del coronavirus, la domanda interna rimarrà probabilmente il motore principale della crescita per via delle misura di contenimento che verranno implementate nel resto del mondo», hanno concluso gli analisti della banca italiana. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi