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Politica

La maggioranza delle imprese Usa in Cina ottimista sulla ripresa

Lo afferma l'ultimo, il ventesimo, report dall'American Chamber of Commerce in South China (AmCham South China). Il 76% delle aziende intervistate prevede di reinvestire in Cina nel 2024. Tra coloro che hanno in programma di reinvestire, per il 45% l'area di investimento principale si concentra su vendite e marketing


28/02/2024 17:13

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale
Harley Seyedin, presidente di AmCham South China

La maggior parte delle 183 aziende rilevate dall'American Chamber of Commerce in South China (AmCham South China) è ottimista sulla crescita del mercato cinese. Di queste, il 76% prevede di reinvestire in Cina nel 2024. Tra coloro che hanno in programma di reinvestire, per il 45% l'area di investimento principale si concentra su vendite, marketing e sviluppo commerciale. Altre aree chiave includono la ricerca e lo sviluppo, l'automazione e lo sviluppo della produttività.

Il report annuale sullo stato delle imprese nella Cina meridionale, giunto alla ventesima edizione, è considerato un buon termometro dell'ambiente imprenditoriale cinese. Le aziende prese in esame provengono dagli Stati Uniti, dalla Cina, dall'Unione Europea e da altri Paesi e regioni, di cui più della metà sono imprese di proprietà interamente straniera. Quelle americane rappresentano quasi la metà delle aziende intervistate.

L'86% delle imprese intervistate non si distaccherà dal mercato cinese a causa delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. Nel 2023, il 62% delle aziende studiate ha scelto di non spostare gli investimenti dal Paese asiatico. Il 66% delle società americane rimarra' impegnato nel mercato cinese, rappresentando la percentuale più alta di tutte le aziende analizzate.

La crescita potenziale del mercato cinese è il principale fattore che spinge ad aumentare gli investimenti nella Repubblica popolarr o a spostare gli investimenti da altri mercati verso Pechino, seguito dall'effetto cluster industriale e dalle politiche preferenziali, commenta Harley Seyedin, presidente di AmCham South China.

Oltre la metà delle aziende intervistate ritiene che il ritorno complessivo sugli investimenti (Roi) in Cina sia migliore rispetto a quello sugli investimenti globali. L'88% delle imprese ha già realizzato profitti in Cina, di cui il 46% ha raggiunto le proprie aspettative di budget. Inoltre, secondo il report, il 90% delle società americane ha raggiunto la redditività in Cina.

Il 57% delle aziende straniere esaminate considera la Cina uno dei tre principali luoghi di investimento, con un aumento del 5% rispetto al 2022. Guangzhou, la capitale della provincia del Guangdong e nota come hub manifatturiero della Cina meridionale, ha mantenuto il suo status di prima destinazione di investimento nel Paese per sette anni consecutivi, seguita da Shenzhen, Shanghai e Pechino.

La percentuale di aziende che considerano il contesto economico generale della Cina meridionale "eccellente" o "buono" è cresciuta dell'1%, raggiungendo il 75%. Oltre la meta' delle imprese studiate vede un miglioramento dell'ambiente commerciale nella Cina meridionale, con un aumento del 5% rispetto al 2022. (riproduzione riservata)


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