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Politica

La Ue pronta a imporre misure coordinate per arrivi da Cina

Bruxelles raccomanderà misure tra cui indossare la mascherina sui voli dalla Cina, aumentare il monitoraggio delle acque reflue sui voli in arrivo, la sorveglianza genomica negli aeroporti per verificare la presenza di nuove varianti del Covid


04/01/2023 13:51

di Mauro Romano - Class Editori

Cina

Gli Stati membri dell'Unione europea stanno preparando il terreno per controlli coordinati sui passeggeri in arrivo dalla Cina, che includono possibili test obbligatori prima della partenza, per evitare che l'improvviso stop della politica cinese zero-Covid non comprometta gli sforzi della regione per porre fine alla pandemia.

Con la decisione dell'Ue, che dovrebbe arrivare oggi, gli Stati membri seguirebbero le orme delle autorità statunitensi rafforzando i controlli sugli arrivi dalla Cina in vista della revoca dei controlli sui viaggi da parte di Pechino prevista nei prossimi giorni. Diversi Stati membri dell'Ue, tra cui Francia, Spagna e Italia, hanno già annunciato controlli sugli arrivi dalla Cina.

Il mese scorso Pechino ha dichiarato che avrebbe rimosso quasi tutte le restrizioni rimaste per quel che riguarda quarantena e test per il Covid per i viaggiatori in ingresso nel Paese, cosa che ha scatenato un aumento della domanda di biglietti aerei per entrare e uscire dalla Cina. Inoltre il mese scorso il governo ha deciso di annullare molte delle politiche zero-Covid del Paese introdotte tre anni fa.

Ieri un gruppo di esperti sanitari degli Stati membri ha incontrato le autorità di Bruxelles per la seconda settimana consecutiva per discutere della situazione. Il gruppo per la gestione delle crisi dell'Ue si riunirà oggi per decidere sull'adozione di misure coordinate, anche se alla fine spetterà agli Stati membri la decisione su quali misure imporre. Il portavoce per la salute della Commissione europea ha detto ieri sera, dopo l'incontro, che Bruxelles raccomanderà oggi misure tra cui indossare la mascherina sui voli dalla Cina, aumentare il monitoraggio delle acque reflue sui voli in arrivo, la sorveglianza genomica negli aeroporti per verificare la presenza di nuove varianti del Covid e un maggiore follow-up sui viaggiatori. Il portavoce ha affermato che sarà discussa anche la possibilità di imporre il test prima della partenza alle persone che intendono viaggiare nell'Ue dalla Cina dicendo che la maggioranza dei Paesi membri sarebbero a favore.

La scorsa settimana gli Stati Uniti hanno deciso di richiedere il risultato negativo di un test per il Covid-19 alle persone in arrivo da Cina, Hong Kong e Macao. La Cina ha criticato queste misure ritenute inaccettabili e politicamente motivate per i suoi cittadini e ha messo in guardia circa contromisure. Per gran parte degli ultimi tre anni, la Cina ha imposto severi test per il Covid e la quarantena ai cittadini stranieri che viaggiavano nel Paese, nel quadro di un più ampio pacchetto di misure per impedire che le infezioni venissero importate dall'estero.

Tali politiche sono state in gran parte interrotte il mese scorso e i nuovi dati sull'aumento dei casi nel Paese in gran parte non vengono diffusi. L'Organizzazione mondiale della sanità ha chiesto agli scienziati cinesi di offrire maggiori dettagli sulla situazione Covid del Paese in una riunione a porte chiuse ieri. I funzionari dell'Ue hanno affermato ieri che non vi era motivo di preoccupazione, con le misure di allerta rapida e di risposta del continente ancora in atto, nessuna prova di nuove varianti e alti livelli di immunità e vaccinazione in Europa, che è stata l'epicentro della crisi nel primo anno di pandemia. (riproduzione riservata)


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