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Politica

Tajani rilancia la collaborazione strategica con la Cina su economia e cultura

Se ne occuperà una commissione economica mista con l'Italia rappresentata da Cdp, Ice e Confindustria e i rappresentanti del Ministero del Commercio di Pechino. Prima riunione a Verona l'11 e 12 aprile. Si parlerà anche di business in quattro tavoli contestuali dedicati ad agritech, e-commerce, investimenti e farmaceutico biomedicale


04/04/2024 18:39

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Antonio Tajani, ministro degli esteri italiano

Dopo la disdetta del trattato sulla Nuova Via della Seta, l'Italia ritiene "questa nuova stagione" importante perché «vogliamo continuare a lavorare fortemente da un punto di vista economico con la Cina». L'ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani presentando alla Farnesina in una conferenza stampa la Commissione economica mista e il Forum di dialogo imprenditoriale che si terranno a Verona l'11-12 aprile.

«L'obiettivo del forum è quello di favorire il dialogo e la cooperazione in settori prioritari per la collaborazione economico commerciale, come l'agro-industria, l'ecommerce, gli investimenti, il farmaceutico e il bio-medicale», ha detto Tajani.

«Vogliamo inaugurare questa nuova fase dei rapporti tra Italia e Cina e investire sul partenariato bilaterale», ha continuato Tajani, ricordando come quest'anno si celebra il 20mo anniversario del partenariato strategico globale che, da parte italiana venne istituito da Silvio Berlusconi.

Inoltre, con l'occasione, verranno celebrati i 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo con un evento a Venezia. «Nel partenariato strategico con la Cina, la dimensione economico-commerciale è inscindibile da quella culturale», ha spiegato Tajani, segnalando che l'evento su Marco Polo si svolgerà l'11 aprile mattina all'università Ca' Foscari di Venezia e che ci sarà anche un evento lirico a cura degli artisti dell'Arena di Verona.

«Il nostro obiettivo è quello di presentare alla controparte cinese la reale opportunità di scambi commerciali e investimenti offerti anche dal tessuto imprenditoriale del nostro paese», ha detto ancora Tajani.

Venezia e Verona sono in un territorio «a forte vocazione industriale, votato anche all'export, che rappresenta la solidità dei rapporti storici e culturali tra Italia e Cina nel segno della figura di Marco Polo». Tra l'altro, in chiave di promozione turistica, Tajani si propone di favorire l'attivazione di un volo diretto dalla Cina verso il Veneto.

Si tratta, ha aggiunto Tajani, di eventi importanti per «continuare l'azione volta a riequilibrare le nostre relazioni economiche con la Cina, impegnandoci a rafforzare la promozione del made in Italy in Cina e lavorare con la controparte per superare le barriere che ostacolano l'accesso dei nostri prodotti al mercato cinese, a partire dalle nostre eccellenze agro-alimentari». Inoltre ad affrontare le «criticità segnalate dalle nostre imprese che operano in Cina, a partire dalla tutela della proprietà intellettuale» e favorire l'attrazione di qualificati investimenti cinesi in Italia.

Tajani ha anche annunciato che partirà - a margine dell'evento - un roadshow, a partire da Verona, delle principali piattaforme di e-commerce cinesi.

L'Italia è «sempre interessata in linea di principio» a ricevere investimenti, ma devono essere rispettate le regole e l'interesse nazionale, ha precisato Tajani, rispondendo a una domanda sull'eventualità di investimenti sull'auto elettrica da parte della Cina in Italia.

«Siamo sempre interessati agli investimenti, serve però che siano comunque rispettate le regole del 'level playing field' (parità di condizioni, ndr.) e la sicurezza della produzione nazionale. Apertura, con un principio di reciprocità e con delle valutazioni, non perché è la Cina, ma vale per qualsiasi investitore straniero: noi guardiamo sempre che sia tutelata la sicurezza nazionale anche per quanto riguarda l'industria», ha detto il ministro degli esteri. «Ben vengano gli investimenti stranieri, ma è giusto che ci sia un monitoraggio su che tipo d'investimento: vogliamo essere un paese attrattivo, vogliamo investitori stranieri, ma devono essere degli investimenti che siano finalizzati alla crescita economica con un mutuo vantaggio. Non investimenti per comprare e poi portare via, perché questo è contro l'interesse nazionale, o per produrre utilizzando segreti industriali del nostro paese». (riproduzione riservata)


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