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Azienda Agricoltura

Il vino italiano riparte da Chengdu, prima tappa del rilancio in Cina

Dal 3 al 6 aprile in agenda la prima di una serie di iniziative commerciali all’estero organizzate da Vinitaly il cui punto d’arrivo sarà un appuntamento b2b e in presenza in agenda per metà ottobre a Verona. In calendario anche Wine to Asia a giugno e un nuovo roadshow a settembre


26/03/2021 12:51

di Mauro Romano - Class Editori

Cina

Vinitaly riparte dalla Cina. Dal 3 al 6 aprile l’appuntamento è a Chengdu, per la prima di una serie di iniziative commerciali all’estero il cui punto d’arrivo sarà un appuntamento b2b e in presenza in agenda per metà ottobre 

"Il vino italiano è un settore fondamentale che esprime un valore alla produzione di circa 12 miliardi e un export che nel 2020 si è fermato a 6,3 miliardi di euro, in flessione del 2,3% rispetto all`anno precedente”, spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere in occasione della presentazione del Vinitaly Special Edition del prossimo autunno, antipasto del 54esimo Vinitaly, dal 10 al 13 aprile 2022, “In questo scenario ritornare a programmare e a fare eventi in presenza è ancora più fondamentale. Lo confermano gli operatori nazionali ed esteri di Vinitaly in un sondaggio realizzato tra dicembre e gennaio scorsi: oltre il 30% del campione ha evidenziato che partecipare alle fiere sarà ancora più importante che in passato, mentre più del 60% ritiene che le fiere saranno ugualmente rilevanti".

L’appuntamento nel capoluogo della provincia del Sichuan ha l’obiettivo di attirare buyer cinesi qualificati e professionali. Sarà l’antipasto per le tre tappe del prossimo Vinitaly China Roadshow in calendario a settembre e che toccherà Pechino, Qingdao e Chongqing. L’intento è replicare il successo dello scorso anno con oltre 2.000 visitatori, 60 espositori e 700 vini presentati.

L’interesse è alto. A metà mese quasi mezzo milione di wine lovers cinesi ha seguito un webinar che presentava i vini italiani nel contesto della prossima fiera Wine to Asia che si svolgerà a Shenzen dall8 al 10 giugno.

La Cina, nei primi difficili sette mesi del 2020, ha importato dall’Italia 45 milioni di euro di vino, in calo del 39,2%, sui 74 milioni di euro dello stesso periodo del 2019, per un 1,28% delle spedizioni totali (in calo dal 2% del 2019) ma resta un mercato di grande interesse perché la flessione è dipesa solo dagli effetti della pandemia, e sta già mostrando chiari segnali di ripresa.

Gli appuntamenti cinesi rientrano in un ricco calendario di incontri che prevede Vinitaly Design international packaging competition (11 giugno), Vinitaly 5 Star Wines The book (16-18 giugno), OperaWine (19-20 giugno), dove degustare il meglio della produzione vitivinicola italiana selezionata da Wine Spectator, per finire con i corsi della Vinitaly International Academy (21-24 giugno). A settembre dopo il tour nella Repubblica popolare ci saranno gli incontri in Brasile, per Wine South America (22-24). (riproduzione riservata)


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