È arrivata la fine del sogno americano, e non solo, per l'ambiziosa catena cinese Luckin Coffee, rivale nel Dragone del colosso americano Starbucks: il titolo è stato sospeso definitivamente il 29 giugno dalle contrattazioni al Nasdaq e la società chiederà il ritiro della quotazione, a distanza di poco più di un anno dall'ingresso, in pompa magna, alla borsa americana, a maggio 2019.
La decisione è arrivata a seguito dell'ammissione di una frode commerciale che ha portato al licenziamento del ceo Jenny Zhiya Qian. Il gruppo, sul quale avevano scommesso grandi istituzioni come Goldman Sachs o Louis Dreyfus Company, ha rivelato che uno dei dirigenti era stato accusato di aver falsificato i dati delle vendite nel 2019 per 310 milioni di dollari, quasi la metà del fatturato. Una rivelazione che ha avuto l'effetto di una bomba con il valore del titolo crollato del 70% e la sospensione degli scambi per diverse settimane.
La parabola discendente del Cervo, il simbolo di Luckin Coffee, è incominciata nell'aprile scorso, quando il prezzo delle azioni è crollato del 75% a seguito di una fuga di notizie secondo cui l’azienda cinese avrebbe falsificato un totale di 310 milioni di dollari di vendite nel secondo trimestre del 2019.
Dopo un'indagine interna della China Securities Regulatory Commission, il 12 maggio scorso, il ceo Jenny Zhiya Qian e il coo Jian Liu sono stati defenestrati. Il 15 maggio la società ha ricevuto una notifica di cancellazione dal Nasdaq. Dopo un mese di sospensione delle negoziazioni, il titolo Luckin Coffee è stato nuovamente negoziato il 20 maggio 2020, ma il 28 maggio, le azioni sono crollate di oltre il 20% dopo che il Wall Street Journal ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che le aziende legate al presidente della società e all'azionista di controllo hanno svolto un ruolo centrale nello scandalo contabile.
Luckin Coffee ha quindi ritirato la richiesta di audizione davanti agli uffici competenti del Nasdaq, che era stata fissata per il 25 giugno scorso, e il titolo è stato sospeso dalle contrattazioni lunedi 29. Difficile pensare che Mr Zhengyao possa presentare ricorso dopo tutti questi scandali. E i creditori bussano già alla sua porta, Crédit Suisse in testa con nomi del calibro di Goldman Sachs, Morgan Stanley, Barclays e la cinese Haitong International Securities Group.
La storia di Luckin Coffee ha avuto inizio nell'ottobre del 2017 a Pechino per opera di Lu Zhengyao, alias Charles Lu, uomo d'affari nelle Isole Vergini Britanniche attivo nel settore del noleggio auto (presiede Car Inc. e UCar). La sfida a Starbucks era ufficialmente aperta, tanto che a gennaio di quest'anno Luckin Coffee gestiva 4.507 caffetterie in Cina superando in poco più di 2 anni i 3.600 punti vendita che la catena americana aveva messo in piedi dal 1999.
Come Howard Shultz, anche Zhengyao ha voluto dare un tocco di italianità alla sua creatura facendo testimonial della catena Andrea Lattuada, che si è fatto un nome a livello internazionale nel mondo bar/caffetteria. In poco tempo Luckin Coffee è riuscita ad attrarre ingenti investimenti da parte di grandi operatori del settore finanziario, quali BlackRock e il fondo sovrano di Singapore GIC.
Nella quotazione al Nasdaq Luckin Coffee aveva raccolto 561 milioni di dollari, arrivando a una capitalizzazione di 4 miliardi di dollari, nella più grande offerta pubblica di acquisto di una società cinese a Wall Street. Starbucks è arrivata a valere 30 miliardi ma in oltre 20 anni di attività.
La formula del repentino successo dopo la quotazione al Nasdaq si era fondata su tre pilastri: digitalizzazione, delivery e formule di acquisto con sconto progressivo. In pochi mesi Luckin coffee aveva conquistato una platea di 17 milioni di consumatori grazie anche al servizio di Vending machines che, attraverso una app di localizzazione, permette al consumatore in zona di servirsi della bevanda.
Inoltre il sistema di pagamento è digitale con smartphone e anche nei pochi relax places dove si può ordinare fisicamente il caffè non è possibile pagare con carta di credito o contanti. In aggiunta, in questi relax places è disponibile una piccola biblioteca, anch’essa fruibile solo con APP. Il progetto finale è Zero Human interaction. (riproduzione riservata)