Il nuovo "Terregiunte-Vino d'Italia" renderà "più comprensibile il made in Italy in paesi come la Cina, dove è pura utopia pretendere che si conoscano le tante, troppe pur eccellenti denominazioni territoriali". Con questa denominazione debutterà sul mercato il prossimo novembre un nuovo blend vinicolo creato dall'unione di due produzioni eccellenti, il Valpolicella e il Manduria, di due regioni italiane, il Veneto, al nord della penisola, e la Puglia, al sud, curate da due produttori rinomati, la Masi Agricola, presieduta da Sandro Boscaini, e l'Azienda Agricola Futura di Bruno Vespa, volto noto della terlevisione italiana.
La Masi Agricola è una storica azienda, creata nel 1772 dalla famiglia Boscaini. Quotata in Borsa, questa società, ancora a maggioranza familiare è diretta dalla settima generazione dei fondatori. L'azienda di Vespa, Futura 14, commercializza sotto il brand «Vespa, vignaioli per passione», due Primitivo di Manduria doc: il «Rosso di Vespa» e «Raccontami», rpodotti avviene presso la masseria Li Reni, a 4 km da Manduria, in Puglia.
Il prodotto nasce dalla passione di Boscaini e Vespa per le rispettive terre, Veneto e Puglia, "con patrimoni culturali e vitivinicoli allo stesso tempo distanti e affini, con territori che esprimono grandi unicita' e personalita' ma sinergici quando aperti all'incontro".
L'annata 2016, prodotta in 12 mila bottiglie e 500 magnum, sarà disponibile sul mercato da novembre 2019 ad affinamento ultimato, in vendita ad prezzo di fascia medio alta.
L'idea è venuta a Vespa. "Quando me ne ha parlato la prima volta l'ho presa come una provocazione. Poi, come una grande opportunità per l'Italia. In Italia abbiamo tantissimi prodotti con denominazioni diverse, ma il vino d'Italia è inteso purtroppo come vino da tavola. Così, nel 2016, abbiamo deciso di dare inizio a questa nuova avventura, con la volontà di esprimere in sintesi l'eccellenza del vino italiano", ha spiegato a Italia Oggi Boscaini, produttore fra l'altro del pregiato Amarone.
Così dal connubio tra le due aziende è nato il blend tra Amarone e Primitivo. Luca Zaia e Michele Emiliano, i presidenti delle Regioni interessate dal progetto, ne hanno sottolineato l'importanza, convenendo che l'autorevolezza e le personalità distinte dei vini devono lasciar ancora spazio a una grande visione d'insieme del Paese.
Zaia, dopo essersi complimentato con gli enologi per aver accolto con passione e coraggio questa sfida, ha elogiato gli ideatori del progetto definito "una grande intuizione, sono sicuro che questo vino avrà fortuna e altri produttori avveduti seguiranno con questo concetto". Emiliano ha ricordato l'antico sodalizio della Serenissima a difesa delle coste pugliesi.
Nel 2025, secondo EY, quello cinese diventerà nel wine business il secondo mercato di consumatori. Si passerà, infatti, da 230 milioni del 2014 ai 630 milioni previsti per il 2022 di popolazione classificabile come middle class. Stimando una percentuale di consumatori di vino pari alla metà di quella degli Stati Uniti (23%), ci si aspetta di avere 46 milioni di nuovi consumatori in Cina.