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Assonave, i cantieri asiatici fanno dumping contro gli europei

L'accusa è rivolta soprattutto a Cina e Corea. Il neo presidente dell'associazione, Claudio Graziano, presidente di Fincantieri, auspica un cambio di strategia a livello europeo per proteggere i cantieri dalle pratiche scorrette in un mercato mondiale in forte crescita


30/09/2022 13:15

di Nicola Capuzzo - Class Editori

settimanale
Claudio Graziano, presidente di Fincantieri e Assonave

La navalmeccanica italiana, rappresentata dall'associazione di categoria Assonave, come già fatto in passato torna a lamentare la concorrenza sleale della cantieristica asiatica auspicando in un intervento coordinato di Bruxelles per difendere i player europei. Nel mirino soprattutto il presunto dumping effettuato grazie al sostegno pubblico ai concorrenti, soprattutto cinesi e sudcoreani.

Il neoeletto alla presidenza dell'associazione, generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri, ha auspicato «un ripensamento di strategia, che punti con convinzione a stimolare la creazione di una nuova politica industriale di settore, in grado di generare un sostanziale rafforzamento competitivo dei cantieri e della filiera nazionale all'interno di una visione di un'Unione Europea solida e autonoma, capace di competere nei segmenti di mercato più strategici».

Graziano ha parlato questa settimana all'assemblea degli associati e degli aggregati di Assonave, dove è emerso un quadro del mercato mondiale in decisa crescita grazie all'aumento esponenziale degli ordini di portacontainer e gasiere a fronte delle difficoltà del comparto navalmeccanico europeo.

«Le difficoltà sono legate all'impatto del Covid sul segmento delle navi da crociera, che rappresenta oltre l'80% del valore del portafoglio ordini europeo», spiega l'associazione. «Le ostilità tra Russia e Ucraina hanno, inoltre, comportato difficoltà nel reperimento dei materiali ferrosi, un incremento delle tariffe di energia e gas naturale, oltre che un aumento dei costi di trasporto. La cantieristica italiana, tuttavia, è riuscita a limitare al minimo le cancellazioni di ordini, grazie a un rapporto virtuoso con gli armatori, assicurando così continuità produttiva ai propri cantieri e a tutta la filiera produttiva».

Tuttavia le prospettive relative al segmento militare sono in netta crescita a causa delle esigenze di sicurezza, e permetteranno di favorire lo sviluppo di lungo periodo dell'industria italiana. Anche le prospettive future del mercato mondiale delle navi mercantili sono da considerarsi promettenti, con un ritorno del settore crocieristico ai livelli pre-pandemia atteso nel 2023.

Ma è soprattutto la prospettiva che impone le scelte europee a fronte dell'aggressività dei concorrenti asiatici. Infatti nei prossimi decenni sarà necessaria una quasi integrale sostituzione dell'attuale flotta mondiale, il cui valore complessivo stimabile a costi attuali può superare i 3.000 miliardi di dollari, al fine di raggiungere i target di emissioni previsti dall'International Maritime Organization (Imo) e dalla Commissione Europea per il 2050.

Assonave sottolinea di aver contribuito alla presa di coscienza da parte della Commissione Europea della strategicità del settore navalmeccanico, ormai ben visibile in diversi documenti della Commissione e del Parlamento Europeo. «Tale presa di coscienza», spiega l'associazione, «è volta a creare iniziative per salvaguardare l'industria navalmeccanica europea, a partire dalla creazione di uno strumento legale, necessario da decenni, in grado di proteggere il sistema italiano dalle pratiche di concorrenza sleale strutturali provenienti dall'Est Asiatico».

Secondo il presidente uscente Petrone «è finora mancata nella Commissione Ue, anche per responsabilità del settore navalmeccanico continentale, la volontà politica di correre i rischi connessi alla soluzione del nostro problema di settore. Sono convinto autorevolezza e capacità strategica del nuovo presidente di Assonave saranno un ingrediente determinante per favorire l'apertura di un tavolo di lavoro con la Commissione Europea, in grado di trovare una soluzione praticabile». (riproduzione riservata)


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