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Alibaba studia la maxi-ipo fintech di Ant alla borsa di Hong Kong

La controllata Ant valuta la quotazione in borsa a Hong Kong entro il 2020. L’eventuale processo di quotazione del gruppo, che nel 2019 ha generato ricavi per 17 miliardi di dollari e un utile netto per quasi 2 miliardi, darebbe una forte spinta per la piazza di Hong Kong per consolidare lo status di centro globale del mercato dei capitali


09/07/2020 12:06

di Nicola Carosielli - Class Editori

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Jack Ma, fondatore di Alibaba

I mercati finanziari si preparano ad accogliere una maxi-ipo. Ant Group, il braccio fintech del gigante cinese dell’e-commerce Alibaba e unicorno più valutato al mondo, sta valutando l’avvio del processo di quotazione entro l’anno sulla borsa di Hong Kong. L’idea, secondo Reuters, sarebbe quotare tra il 5-10% del capitale per una valutazione di circa 200 miliardi di dollari per il 100% di Ant, 50 miliardi in più di quanto era stata stimata nell’ultimo round di investimento nel 2018. Qualora andasse in porto, sarebbe l’ipo più grande del 2020 e permetterebbe al gruppo di Hangzhou, fondato da Jack Ma, di ultimare un lavoro iniziato mesi fa con i consulenti. I dettagli devono essere ancora definiti e quindi possono essere soggetti a modifiche.

L’eventuale processo di quotazione del gruppo, che nel 2019 ha generato ricavi per 17 miliardi di dollari e un utile netto per quasi 2 miliardi, darebbe una forte spinta per la piazza di Hong Kong per consolidare lo status di centro globale del mercato dei capitali. Già quest’anno la raccolta di capitali è stata aiutata dalle tensioni tra Cina e Usa, con diverse società cinesi quotate a Wall Street che hanno iniziato a pianificare una seconda quotazione a Hong Kong per favorire la creazione di una base di investitori più vicina a casa.

Intanto il gruppo dei pagamenti digitali ha stretto un accordo con Cosco Shipping Holdings, operatore di servizi di spedizione e logistica statale della Cina. La collaborazione permetterà l’utilizzo della tecnologia blockchain di Ant per tracciare le merci nelle catene di approvvigionamento via mare. Questo è l’ultimo accordo siglato nel settore delle spedizioni, che ha l’obiettivo di mettere in comunicazione i proprietari delle merci, gli operatori delle navi, i porti e le società di logistica attraverso piattaforme digitali che si servono della tecnologia blockchain.

Questa consente ai partecipanti di condividere informazioni mentre i carichi si spostano lungo le catene di fornitura così da abbassare i costi della gestione dei carichi spediti, ridurre la burocrazia, ottimizzare il flusso delle merci e permettere alle aziende di condividere informazioni in modo rapido e affidabile. Anche Alibaba aveva siglato un accordo simile a maggio con il conglomerato China Merchants Holdings per creare una piattaforma digitale per le operazioni portuali. (riproduzione riservata)


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