Aggredire il ricco mercato locale dei prodotti patrimoniali che vale 4.300 miliardi di dollari. Il colosso assicurativo tedesco Allianz sfida la secca frenata congiunturale registrata dalla seconda economia mondiale, messa a dura prova dai lockdown e dalla crisi immobiliare, e scommette sulle prospettive di lungo periodo dell'enorme settore finanziario cinese.
Secondo quanto riferisce Reuters, che cita due fonti direttamente a conoscenza della questione, la compagnia guidata da Oliver Bate sarebbe in trattativa con alcune banche cinesi per dare vita a una società di gestione patrimoniale a partecipazione maggioritaria. Dossier su cui sarebbe direttamente coinvolta Allianz Global Investors (AllianzGI), principale asset manager di fondi del gruppo da 574,5 miliardi di masse gestite, ma che nei piani della società tedesca potrebbe essere affiancato in futuro anche da Pimco, controllata californiana specializzata in obbligazioni con un patrimonio di 2.000 miliardi di dollari.
Secondo l'agenzia, AllianzGI, che avrebbe prima provato a muoversi da sola, avrebbe bussato alla porta di vari istituti di credito di Pechino, intavolando negli ultimi mesi discussioni con Industrial Bank e China Citic Bank, gruppi che si piazzano nella top ten del sistema bancario cinese e le cui divisioni di wealth management gestiscono entrambe oltre 200 miliardi di dollari di masse.
Allianz, che per il dossier si sarebbe appoggiata all'advisory di McKinsey, opera attualmente nel mercato delle gestioni cinesi attraverso una joint venture sui fondi con il gruppo China Pacific Insurance, società di cui detiene il 49%. Bate intende però approfittare della progressiva liberalizzazione del mercato finanziario dell'ex Celeste Impero che mira a costruire un'infrastruttura sul risparmio più solida vista la crisi demografica e il progressivo invecchiamento della popolazione.
A luglio dello scorso anno, la compagnia di Monaco di Baviera aveva incassato dalle autorità locali l'autorizzazione a impiantare la prima società d'asset management assicurativo ad azionariato interamente straniero e aveva dato vita a Allianz Insurance Asset Management con quartier generale a Pechino.
In Cina opera anche la rivale italiana Generali, uno dei primi gruppi esteri a mettere piede nel 2002 nel profittevole mercato cinese del risparmio, grazie a una partnership sui rami vita (e poi danni nel 2007) con il colosso energetico statale China National Petroleum Corporation. Società con cui Generali Asset & Wealth Management, la divisione ad hoc del Leone guidata dal ceo Carlo Trabattoni, ha creato nel 2013, sempre in jv, Generali China Amc. Nel 2009, la compagnia triestina aveva messo le mani anche sul 30% di Guotai Amc, prima società di gestione del risparmio a essere costituita - nel 1998 - nel Paese. (riproduzione riservata)