MENU
Azienda Finanza

Anche Elite e Tannico nel portafoglio della Nuo Capital dei Pao

Ancor prima dell’accordo con Exor, la famiglia Pao ha investito in promettenti pmi. Il family office di Hong Kong ha operato in Italia tramite il veicolo lussemburghese Nuo Capital, nel cui cda siedono il patron Stephen Cheng, il gestore Tommaso Paoli e il banchiere Andrea Faragalli Zenobi.


17/06/2021 09:50

di Francesco Bertolino - Class Editori

settimanale
Stephen Cheng, nipote di Pao Yue-kong, armatore e fondatore della dinastia,

Una passione per l’Italia e un legame con gli eredi Hermès. Ancor prima dell’accordo con Exor, la famiglia Pao non ha disdegnato di investire in promettenti pmi. Il family office di Hong Kong ha operato nel Paese tramite il veicolo lussemburghese Nuo Capital, nel cui cda siedono il patron Stephen Cheng, il gestore Tommaso Paoli e il banchiere Andrea Faragalli Zenobi. La società ha chiuso il 2020 con una perdita di 2,1 milioni, in calo rispetto ai 2,9 del 2019, dovuta a investimenti in società in forte crescita nel fatturato ma talvolta non ancora redditizie. La quota più strategica è probabilmente il 10% della piattaforma Elite creata da Borsa Italiana per preparare le imprese alla quotazione, mentre la più nota è forse il 2,94% detenuto da Nuo in Bending Spoons, sviluppatore fra l’altro dell’app Immuni.

Il fondo ha poi puntato su due aziende tech italiane, rilevando il 10,87% dell’e-commerce per l’artigianato Artemest e il 7,91% dell’enoteca online Tannico, da poco entrata nella rete di Campari. Queste partecipazioni e quelle in Slowear e Terra Moretti Distribuzione rimarranno nel portafoglio della società lussemburghese indirettamente controllata da Cheng. Nella Nuo spa, nata dall’alleanza con Exor, confluirà invece il 30% della Ludovico Martelli, comprato nel 2019 per 50 milioni di euro da Nuo Partners srl.

Il capitale di questa sub-holding è detenuto al 70% dal solito veicolo lussemburghese della famiglia Cheng e per il 30% da un’altra società del Granducato, la Jakyval. Si tratta di una holding che fa capo a tre eredi (Edouard, Julie e Blaise Guerrand) di Émile-Maurice, fondatore della maison Hermès. Non è però chiaro se e come gli eredi Hermès saranno liquidati una volta che il 30% della Ludovico Martelli sarà conferito nella neonata Nuo spa, frutto dell’intesa fra la famiglia Pao e gli Agnelli-Elkann. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi