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Azienda Finanza

Cdp valuta la seconda emissione di Panda Bond, esaurita la prima

Con un finanziamento di 12 milioni a Danieli, la Cassa ha impiegato già i capitali raccolti con l'emissione di obbligazioni in yuan per 1 miliardo. Le risorse al gruppo di Buttrio serviranno per potenziare le linee di produzione esistenti con l’obiettivo di fornire impianti innovativi ai clienti cinesi e nel mondo capaci di produrre acciaio con tecnologie green


13/01/2021 11:25

di Mauro Romano - Class Editori

Cdp

Con un finanziamento da 94 milioni di yuan, pari a 12 milioni di euro, al gruppo Danieli, Cdp esaurisce la provvista del suo primo Panda Bond da 1 miliardo di yuan. 

Le risorse al gruppo di Buttrio (Udine), attivo nella progettazione, costruzione, vendita ed installazione di macchine ed impianti per l’industria siderurgica, saranno destinate a interventi di  potenziamento delle linee di produzione esistenti con l’obiettivo di fornire impianti innovativi ai clienti cinesi e nel mondo capaci di produrre acciaio con tecnologie “Green”. 

Con il completo utilizzo dei fondi, Cassa potrebbe avviare la strutturazione di una potenziale seconda emissione Panda Bond. Una conferma di quanto anticipato a ottobre da MF-Milano Finanza. «Stiamo verificando col mercato l’effettivo tiraggio dello strumento e siamo pronti a prendere in considerazione una nuova tranche qualora ci fosse ulteriore domanda», aveva ammesso Riccardo Honorati Bianchi, International Affairs Senior Advisor di Cassa, intervenuto nel corso della seconda giornata di Belt&Road Initiative 3, il forum dedicato alla nuova Via della Seta organizzato da Class Editori (che controlla questo giornale) in collaborazione con l’agenzia Xinhua.

Le risorse raccolte hanno consentito a Cdp di avviare una nuova operatività, sia in modalità diretta che indiretta attraverso il sistema bancario, destinata a favorire l’internazionalizzazione del sistema produttivo nazionale attraverso la crescita delle succursali o delle controllate cinesi di imprese italiane. 

La raccolta del Panda Bond è stata impiegata per il 77% in modalità diretta, mediante la sottoscrizione di otto contratti di finanziamento bilaterali con eccellenze italiane operanti sul mercato cinese, e per il 23% in via indiretta attraverso la filiale di Shanghai di Banca Monte dei Paschi di Siena, destinata a supportare operazioni di importo ridotto in favore di pmi e di imprese che attualmente non possono beneficiare dei finanziamenti diretti Cassa. 

 “Grazie al lancio del primo Panda Bond sul mercato cinese e al possibile avvio di una nuova operatività diretta e indiretta in valuta locale, Cdp ha rafforzato ulteriormente il suo supporto all’espansione delle imprese italiane operanti all’estero, facilitando l’accesso al credito a medio-lungo termine delle controllate cinesi di imprese italiane - anche di media e piccola dimensione - favorendone il consolidamento e la crescita sui mercati internazionali", ha commentato Paolo Calcagnini, vice direttore generale e chief Business Officer di Cassa Depositi e prestiti.

Prima di Danieli ci sono stati 5 milioni per il gruppo Meter; 5 milioni di euro al produttore di filtri Ufi Filters; i 50 milioni di euro a Deutz Fahr Machinery, società cinese controllata dal gruppo italiano SDF, acronimo di SAME-Deutz Fahr. E ancora 5 milioni di euro a Fiamm  Autotech, società che opera nel mercato cinese, consociata dell’italiana Fiamm Componenti Accessori spa  e  10 milioni di euro a EuroGroup Laminations. Infine 5 milioni a Robassomero. (riproduzione riservata)

 


 


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