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Il Btp in dollari fa gola all'Asia, il 44% sono investitori dell'area

La riapertura via sindacato del titolo a 30 anni denominato in valuta verde è stata sottoscritta per il 44% da investitori residenti in Asia. L'emissione rappresenta la più ampia allocazione avvenuta nella regione dal ritorno della Repubblica Italiana sul mercato del dollaro nel 2019. Ad assicurazioni e fondi pensione il 62% dell'emissione


18/11/2021 16:34

di Mauro Romano - Class Editori

settimanale
Daniele Franco, ministro del Tesoro

Grande successo tra gli investitori asiatici per il Btp in dollari. La riapertura via sindacato del titolo a 30 anni denominato in valuta verde è stata sottoscritta per il 44% da investitori residenti in Asia "che rappresenta la più ampia allocazione avvenuta nella regione dal ritorno della Repubblica Italiana sul mercato del dollaro nel 2019", spiega una nota del ministero dell'Economia e delle Finanze. Gli investitori residenti in Europa sono stati pari al 28% (di cui investitori istituzionali italiani 14%). Il resto del collocamento è stato allocato nelle Americhe al 17%, nel Regno Unito al 9%, e in Medio Oriente e Africa al 2%.

Il titolo, emesso per la prima volta lo scorso 27 aprile 2021, con scadenza 6 maggio 2051 e tasso cedolare 3,875% pagato in due semestralità è stato riaperto per 1 miliardo di dollari a fronte di una domanda complessiva rilevata prima della fissazione del tasso all’emissione pari a circa 2,2 miliardi di dollari.

 La distribuzione per tipologia di investitore è stata la seguente: assicurazioni e fondi pensione 62%, fund manager 26%, banche 9%, banche centrali ed altre istituzioni governative 2% e hedge fund 1%.

Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato composto da BNP Paribas, Citigroup Global Markets Europe AG e HSBC Continental Europe, che hanno partecipato in veste di lead manager, mentre tutti gli altri Specialisti in titoli di Stato hanno rivestito il ruolo di co-lead manager dell’operazione.

I proventi derivanti dall'emissione potranno essere impiegati dall'emittente per necessità generali, ivi incluse finalità di gestione del debito. Lo scorso aprile la nuova emissione in dollari fu bene accolta dal mercato. Il collocamento complessivo fu di 3,5 miliardi, suddiviso in due tranche: una a tre anni (2 miliardi) e l’altra a 30 anni (1,5 miliardi). Particolarmente significativa la domanda per il nuovo trentennale in valuta Usa, con richieste complessive per circa 6,2 miliardi, mentre il titolo a 3 anni aveva ricevuto domande per quasi 5 miliardi. (riproduzione riservata)


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