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Azienda Finanza

Intesa mira a gestire 12.800 miliardi di euro di liquidità dei cinesi

La banca italiana ha ottenuto per prima in assoluto il via libera da Pechino per avere una società controllata al 100% di wealth management che può operare in presenza di un tasso ufficiale del 4,15%, ben diverso dal -0,5% in Ue


11/12/2019 13:44

di Elena Dal Maso - Class Editori

Intesa guarda alla liquidità dei cinesi
Carlo Messina

Il presidente Xi Xinping lo aveva ricordato più volte negli ultimi mesi che la Cina intende aprire il mercato finanziario alle società estere, messo sotto pressione dalla guerra dei dazi con gli Stati Uniti. In tal senso l'amministrazione pubblica ha concesso a Intesa Sanpaolo , prima banca straniera in assoluto, la Fund Distribution License. Il gruppo guidato dall'ad Carlo Messina ha quindi l'autorizzazione a svolgere attività di Wealth Management in Cina attraverso una propria società, Yi Tsai (Talento Italiano), distribuendo prodotti mirati per il mercato a clienti High Net. Yi Tsai fa parte della Divisione International Subsidiary Banks del gruppo.


Come ricorda una recente ricerca di Bain, la ricchezza privata del Paese, la seconda economia al mondo dopo gli Usa, era di 190.000 miliardi di yuan nel 2018 e dovrebbe aumentare a 200.000 miliardi entro la fine del 2019. Tradotto in euro, sono 25.600 miliardi, di cui il 50%, ovvero 12.800 miliardi di euro, parcheggiati in conti correnti e fondi di liquidità. Gli Hight Net Worth Individuals del Paese, che detengono oltre 10 milioni di yuan a testa, sono circa 2,2 milioni.


Sul fronte dei tassi, la Banca popolare cinese resta ferma nella politica di non tagliare per ora e ora il costo del denaro è al 4,15% contro il -0,5% in Unione europea. Una situazione migliore in cui poter lavorare e macinare margini più solidi rispetto all'Eurozona.

  
Oggi il gruppo Intesa Sanpaolo  gestisce circa 1.000 miliardi di euro e in Cina si è dato come obiettivo quello di raccogliere 50 miliardi in tre/quattro anni grazie alla partnership con Bank Qingdao (la maggiore città della provincia dello Shandong, con oltre 9 milioni di abitanti, fa parte del progetto One Belt, One Road) e alla creazione di un gruppo di financial advisors con 100 professionisti già entro il 2020. Lo scopo è di riuscire ad allargarsi ad altre aree ad alta densità e ad alta crescita entro tre anni.

Intesa Sanpaolo  ha firmato nel marzo scorso un Memorandum of Understanding con la Municipalità di Qingdao per lo sviluppo del progetto Pilot Zone, alla presenza del presidente Xi Jinping e del premier italiano Giuseppe Conte, in occasione della visita di stato in Italia del presidente cinese. L'avvio operativo della società è a partire da oggi, 12 dicembre, inaugurato alla presenza delle autorità locali e di Antonello Piancastelli, presidente di Yi Tsai.

Yi Tsai distribuirà Public Funds e Privately Distributed Funds selezionati fra le offerte di Penghua (quest'ultima partecipata da Eurizon Capital) e di altre società di asset management in Cina. L'operazione nel Paese è stata riconosciuta dalla Fondazione Italia Cina che ha deciso di premiare il gruppo nell'ambito dei China Awards 2019 con il premio Via della Seta ("Un riconoscimento a realtà italiane che si distinguono in particolar modo per il lungo e significativo percorso di crescita e sviluppo negli anni rispetto al mercato cinese").

"Dopo l'avvio dell'operatività nell'area pilota di Qingdao, ci concentreremo sull'espansione in altre province della Repubblica Popolare con filiali dedicate grazie a partner di primario livello", ha spiegato il consigliere delegato Carlo Messina. "Vogliamo offrire alla clientela di alto profilo servizi di consulenza finanziaria finalizzati alla gestione e alla pianificazione del risparmio in ottica di lungo periodo", ha aggiunto l'ad. (riproduzione riservata)
 


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