Asia volatile anche oggi, ma regge l'urto del tonfo di Wall Street e della notizia, da parte della Cnbc e del Financial Times, che il presidente Trump ha cancellato il meeting del 30 e 31 gennaio a Washgington fra le delegazioni americana e cinese. Il Nikkei chiude a -0,14%, mentre a Shanghai ha registrato un leggero rialzo dello 0.05%, sopra la parità anche Shenzhn, +0.09%.
Sale di poco l'oro a quota 1.289,9 dollari per oncia, cede parecchio il petrolio Wti a 52,77 dollari il barile (-1,91%) su timori di una crescita globale rivista al ribasso dal Fondo monetario internazionale. Euro poco mosso rispetto alla chiusura di Wall Street di ieri (1,1371), yen in deciso ribasso a 109,67 (-0,28%), sterlina ben intonata 1,2954.
Ieri in tarda serata diversi media hanno riferito che la Casa Bianca ha rifiutato un'offerta da parte dei funzionari commerciali cinesi di incontrarsi a Washington, a causa della mancanza di progressi in materia di furti di proprietà intellettuale.
I colloqui preparatori appena conclusi in Cina avevano lo scopo di ammorbidire il terreno prima che il vice premier Liu He e il rappresentante commerciale degli Stati Uniti Robert Lighthizer si incontrassero il 30 e 31 gennaio.
Il consigliere economico della Casa Bianca, Larry Kudlow, ha riferito a Reuters che il presidente Donald Trump "non si tirerà indietro" per costringere la Cina a fare sostanziali riforme sul commercio.