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Mappa dei rischi Sace. Sopresa India. La Cina peggiora sul debito

La presenza di un debito in crescita è alla base del deterioramento del rischio sovrano di Pechino (da 44 a 48), assieme agli eventi di default che hanno interessato alcuni importanti gruppi immobiliari cinesi negli ultimi mesi del 2021.


03/03/2022 14:59

di Mauro Romano

Latini
Pierfrancesco Latini, ad Sace

Gli effetti economici della pandemia non hanno risparmiato una delle aree più dinamiche a livello globale come l’Asia. Peggiora lo Sri Lanka (da 86 a 96) per via dell’incremento rapido dell’onere debitorio che sta mettendo a rischio la capacità di rimborsare le passività nel breve termine; e anche le Filippine (da 48 a 50), Paese per il quale l’attrazione di capitali stranieri resta un elemento chiave di sostenibilità finanziaria, a causa degli ampi deficit fiscali e del mancato rinnovamento del contesto operativo.

Il quadro emerge dall'ultima edizione della Mappa dei rischi Sace. Seppure con dinamiche diverse e partendo da livelli di rischio del credito molto più contenuti, la presenza di un debito in crescita è alla base del deterioramento del rischio sovrano della Cina (da 44 a 48), insieme agli eventi di default che hanno interessato alcuni importanti gruppi immobiliari cinesi negli ultimi mesi del 2021. Una situazione politica tesa continua ad affossare le prospettive economiche del Myanmar (da 88 a 97), dove il persistente scontro tra forze democratiche e militari ha generato una crisi, anche umanitaria. L’India migliora da 65 a 63 ed è più preparata alla convivenza con nuove varianti del virus grazie a un forte incremento della copertura vaccinale. Elementi a favore di un outlook positivo provengono dall’incremento degli incentivi fiscali del governo in settori chiave, come l’automotive, con l’obiettivo di orientare sempre più produzione e consumo verso veicoli elettrici, prodotti elettronici, farmaceutica e tessile.

Quanto ai rischi geopolitici, l'area asiatica riporta un livello di violenza politica relativamente contenuto, sul cui peggioramento tuttavia ha pesato la persistente conflittualità del Myanmar e le violente proteste che hanno caratterizzato Hong Kong nell’ultimo biennio. In un’ottica più di medio termine, sarà importante vedere il proseguo del confronto internazionale tra Cina e Stati Uniti: sebbene si registri un indubbio ritorno al multilateralismo, non mancano contrasti tra i due grandi attori in diversi ambiti internazionali.

La mappa prende in considerazione anche i cosiddetti indici di sostenibilità. Nel Sud Est asiatico gli impatti del cambiamento climatico hanno esacerbato le già forti divisioni etnico-religiose interne, come in Bangladesh (stabile a 60 e quello climatico pari a 95 rispetto alla media dell’area di 70), dove l’aumento delle alluvioni ha provocato il dislocamento dalle aree rurali a maggioranza hindu verso le aree urbane a maggioranza islamica, determinando aspri scontri; in Indonesia (rischio politico da 79 a 78 e rischio climatico pari a 83) l’impoverimento del potenziale ittico ha incrementato gli episodi di pirateria a danno dei pescatori locali. (riproduzione riservata)


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