La Cina continentale è in procinto di stabilire un altro record di raccolta annuale di capitali entro la fine del 2022. Lo segnala EY nel suo ultimo Global Ipo Trends.Nel mercato dell’area Asia-Pacifico infatti si sono registrate 845 offerte pubbliche per un totale di 120,6 miliardi di dollari, rappresentando il 63% delle operazioni e il 67% dei fondi raccolti a livello globale nel 2022. Numeri però in calo del 23% rispetto alle 1.148 ipo del 2021 con un raccolta in flessione del 31%.
A Shanghai le ipo sono state 148 per 52,4 miliardi raccolti. A Shenzhen 183, per 31,2 miliardi. Anche Pechino registra un buon numero di quotazioni 68 (in crescita del 518% sul 2021), per una raccolta di circa 2,1 miliardi. A trainare nella capitale sono soprattutto le ipo industriali (28). Soltanto seconda la tecnologia che invece domina a Shanghai e Shenzhen, rispettivamente con 51 e 49 ipo tech che hanno portato 16,6 miliardi e 8,2 miliardi. Bene anche le quotazioni delle società attive nel comparto delle materie prime. Il rapporto segnala anche come le imprese cinesi stiano iniziando a guardare alla Svizzera e a Londra per operazioni di dual listing. Di contro le quotazioni sul mercato Usa hanno subito un crollo dell'80%.
Facendo un confronto con altre regioni, l'attività nell'area Emeia (Europe, Middle East, India and Africa) è diminuita del 53% e del 55% rispettivamente per numero e raccolta, registrando 358 ipo che hanno raccolto 49,9 miliardi di dollari. Anche se l'attivita' di IPO in Europa e' diminuita del 78% a causa delle tensioni geopolitiche, l'area del Medio Oriente e Nordafrica (Mena) ha registrato un aumento del 115% in termini di raccolta grazie alle grandi Ipo nel settore dell'energia e in altri settori, insieme all'iniziativa avviata dal piano di privatizzazione dei governi. In Emeia si sono inoltre realizzate 5 delle 10 principali Ipo di quest'anno. (riproduzione riservata)