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Pechino forza la mano a TikTok: congelata l'ipo di ByteDance

Il colosso ha sospeso la quotazione a tempo indeterminato dato che lo scenario politico e legislativo non è favorevole al listing. Il governo cinese, infatti, vuole rafforzare i controlli sulle tech che vogliono debuttare nelle Piazze estere. In seguito alla stretta oltre due terzi delle neo-quotate a Wall Street viaggia sotto il prezzo di collocamento


12/07/2021 14:07

di Giulia Talone - Class Editori

Tik Tok
Zhang Yiming, fondatore Bytedance

La muraglia cinese sulle ipo a Wall Street ha bloccato anche TikTok. Secondo quanto riportato in esclusiva dal Wall Street Journal, ByteDance, holding del social cinese, ha sospeso a tempo indeterminato la quotazione in programma a inizio anno o negli States o a Hong Kong. Già lo scorso marzo ByteDance aveva deciso di posticipare l'ipo a data da destinarsi, ma oggi è arrivata la conferma: non solo il fondatore Zhang Yiming non ha fissato una nuova data, ma per il momento ha anche smesso di cercarne una. A quanto rivelato da alcune fonti, mesi fa Zhang aveva preferito attendere uno scenario politico e legislativo più favorevole ad un collocamento. Attesa quanto mai vana, considerato che proprio la scorsa settimana il governo cinese ha annunciato di voler inasprire le norme per le quotazioni all'estero.

Da martedì, infatti, Pechino sta lavorando ad una legge che impone ulteriori controlli alle società che vogliono quotarsi all'estero. Con le nuove regole, la Cyberspace Administration of China (Cac), l'agenzia di regolamentazione Internet cinese, dovrà scrutinare i candidati alle ipo straniere per accertarsi che i loro programmi non mettano a repentaglio la sicurezza nazionale. Come se non bastasse, lo scorso sabato la Cac ha proposto di sottoporre le società tech con più di un milione di utenti ad ulteriori controlli, qualora programmino di quotarsi fuori dalla Cina.

Dietro alla stretta Pechino ci sarebbero i timori sulla gestione dei dati raccolti dalle società tech. Secondo le autorità, infatti, i dati conservati dalle piattaforme potrebbero essere compromessi qualora le aziende cercassero finanziamenti esteri. Per questo, secondo alcune fonti vicine ai fatti, il governo nei mesi scorsi ha richiesto a ByteDance di conoscere le politiche di raccolta e conservazione delle informazioni. Tra l'altro, la holding di TikTok era stata tra le 13 società ammonite ad aprile dai regolatori cinesi, che avevano sollecitato un approccio più severo alla salvaguardia della privacy.  

C'è da dire che, nonostante la stretta dei controlli, Pechino non ha mai dichiaratamente richiesto di rimandare l'ipo di ByteDance. Non che ce ne sia bisogno: a scoraggiare Yiming bastano le performance delle società cinesi quotate a Wall Street. In seguito alle nuove regole dalla Cina, infatti, i due terzi delle neo-quotate asiatiche viaggiano sotto il prezzo di esordio. Come riportato da MF-Milano Finanza, nelle scorse settimane Full Truck Alliance ha lasciato sul terreno circa 2 miliardi, mentre Didi ne ha persi quasi 4. L'ondata di vendite non ha risparmiato neanche i colossi approdati da tempo a Wall Street, tra cui Alibaba, l'Amazon cinese, che ha ceduto circa l'8%. Complessivamente, l'Invesco Golden Dragon China Etf, che traccia l'andamento in Borsa delle società cinesi quotate a Wall Street, ha perso quasi un terzo del suo valore dal picco di febbraio. (riproduzione riservata


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