Terna rafforza l'asse con la tunisina Steg. Luigi Ferraris, ceo del gestore della rete elettrica italiana, e Moncef Harrabi, presidente della controparte tunisina, hanno raggiunto un protocollo d'intesa per intensificare la cooperazione industriale nell’ambito delle infrastrutture elettriche e in particolare del progetto Elmed, l’interconnessione sottomarina da 600 MW in corrente continua che collegherà i due Paesi.
Lunga circa 200 km l’opera è stata inserita nella lista dei Progetti di Interesse Comune (Pci) dalla Commissione europea data la sua importanza strategica per la sicurezza e sostenibilità energetica dei due Paesi e per la realizzazione di una rete elettrica mediterranea che connetta i paesi del nord Africa fra di loro e con l'Europa, in ottica di piena integrazione dei mercati.
L’interconnessione consentirà all’Italia e alla Tunisia di scambiare elettricità, diversificare quindi gli approvvigionamenti e rafforzare l’affidabilità e la resilienza delle reti elettriche delle due sponde del Mediterraneo. In particolare, nel lungo periodo, permetterà alla Tunisia di esportare anche verso i Paesi del Nord Africa energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
“Questo accordo rafforza ulteriormente il già consolidato rapporto di cooperazione industriale tra Steg e Terna avviato nel 2009, cruciale per contribuire a integrare in modo sostenibile, sicuro e affidabile le reti elettriche italiana e tunisina, e quindi euro-mediterranee, anche in ottica dell’atteso sviluppo delle fonti rinnovabili. Il progetto di interconnessione costituisce un solido presupposto perché il nostro Paese possa diventare l’hub europeo della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica nel Mediterraneo” ha sottolineato Ferrari.
Sel progetto di collegamento con un cavo sottomarino tra Tunisia e la Sicilia si parla da anni, ma solo l'anno scorso c'è stata un'accelerazione grazie al finanziamento concesso dall World bank di 13,4 milioni di dollari per avviare i diversi studi di fattibiità. L’opera, che dovrebbe comportare un investimento di circa 600 milioni di euro, finanziato al 50% da fondi europei e per il resto pariteticamente dalle due aziende, collegherà il sistema elettrico nordafricano con quello europeo.
La Tunisia è uno dei mercati più attraenti della sponda sud del Mediterraneo per la vicinanza geografica, la rete di accordi commerciali con l`Unione europea, la nuova normativa in materia di attrazione degli investimenti esteri e le specializzazioni produttive manifatturiere soprattutto nei settori ad alto valore aggiunto. È il secondo partner commerciale dell'Italia, dopo la Turchia, nell' area del Mediterraneo con un export nel 2018 pari a 3.469 milioni di euro e un incremento rispetto al 2017 dell'8,7%. (riproduzione riservata)