La battaglia per la sostenibilità ambientale sta coinvolgendo anche Unilever, la multinazionale americana che produce e vende in 190 paesi del mondo, toccando 2,5 miliardi di consumatori ogni giorno marchi di food, refreshment, home e personal care, con il 57% del fatturato (51 miliardi di euro nel 2018) nei paesi in via di sviluppo e mercati emergenti.
La multinazionale anglo-olandese ha comunicato oggi di avere incominciato a mettere in vendita una linea di prodotti all'avanguardia nell'ambito dello skin care, MyKAI, la linea di prodotti cosmetici nata dall’alleanza con Bio-on, l'azienda leader italiana nella produzione di plastiche biodegradabili.
MyKAI sono creme solari, i primi prodotti al mondo a portare nelle mani dei consumatori lo straordinario valore ambientale, oltre che di protezione, della tecnologia di Bio-on.
Bio-on e Unilever sono riuscite a utilizzare degli ingredienti ultra-green (micropolveri biodegradabili al 100% in natura) progettati per ridurre significativamente la percentuale di filtri solari utilizzati nelle protezioni solari, per aumentarne le performance di resistenza all’acqua, abbattendo l’impatto ambientale del prodotto. I raggi UV-B rappresentano la causa principale di eritemi solari e scottature, e i raggi UV-A possono essere responsabili di gravi effetti a lungo termine.
Le micropolveri biodegradabili progettate da Bio-on per MyKAI sostituiscono infatti per la prima volta in un prodotto cosmetico i prodotti tradizionali (microbeads) che possono inquinare i mari e gli oceani.
I solari MyKAI, con filtro di protezione SPF 15, 30 e 50, saranno distribuiti da Unilever a partire da questa settimana nel canale selettivo delle profumerie e saloni di bellezza con target elevato oltre a poter essere acquistato nel canale fisico e online anche attraverso Amazon .
«MyKAI è un esempio concreto di come Unilever interpreti la sostenibilità e proponga soluzioni innovative per i consumatori, perseguendo i traguardi posti con il proprio modello di business Unilever Sustainable Living Plan. Con My KAI, Unilever risponde contemporaneamente a due obiettivi dell’USLP: aiutare più di un miliardo di persone a migliorare le proprie condizioni di salute e benessere entro il 2020 e dimezzare l’impatto ambientale dei propri prodotti entro il 2030,» ha spiegato Fulvio Guarneri, Presidente & CEO di Unilever Italia.
«MyKAI è un passo importante della nostra rivoluzione cosmetica full green per rendere anche il mercato delle creme solari sostenibile nel totale rispetto di oceani e terre,» ha spiegato Marco Astorri, co fondatore e presidente cEO di Bio-on. «Con Unilever ed il continuo sviluppo di nuove soluzioni per il mondo della cosmetica, definiamo un nuovo standard produttivo con i nostri biopolimeri».
Bio-on, quotata dal 2014 sul segmento AIM di Borsa Italiana, concede in licenza e produce le bioplastiche più innovative al mondo grazie all’importante attività di ricerca applicata e sviluppo di avanzate tecnologie di bio-fermentazione, stato dell’arte della chimica naturale e sostenibile del futuro. I biopolimeri di Bio-on si chiamano PHAs, o poli-idrossi-alcanoati, sono ottenuti da fonti vegetali rinnovabili senza alcuna competizione con le filiere alimentari, tra cui melassi e sughi di scarto di barbabietola e canna da zucchero, scarti di frutta e patate, carboidrati in genere, glicerolo, da olio di frittura esausto e persino da anidride carbonica presente in atmosfera.
Le bioplastiche Bio-on, chiamate Minerv PHAs, hanno le stesse proprietà termo-meccaniche delle plastiche tradizionali ottenute con processi petrolchimici inquinanti, col vantaggio di essere invece completamente eco sostenibili: 100% naturali e 100% biodegradabili, come certificato da Vincotte e USDA (United States Department of Agriculture). L’estrema versatilità del PHAs permette a Bio-on di produrre la bioplastica Minerv PHAs in dimensioni microscopiche per sostituire anche le micro-plastiche invisibili presenti nei prodotti cosmetici (microbeads), nelle stampanti 3D professionali SLS, nelle fragranze, nei mangimi e in tantissime altre applicazioni.
Bio-on ha in essere accordi importanti con primari gruppi, tra cui Maire Tecnimont, in Italia, il gruppo TAIF JSC, in Russia, per la progettazione e fornitura di impianti di fermentazione ad alta tecnologia (il primo impianto per la produzione di bioplastica PHAs con tecnologia Bio-on entrerà in funzione l'anno prossimo nella repubblica del Tatarstan, Innova Imagen, del gruppo Himes che opera nel settore del tessile in Messico e negli Stati Uniti per progettare il primo impianto in Messico per la produzione di bioplastica PHA, ottenuta da residui e sottoprodotti agroindustrialie e ACOR, in Spagna, cche produce e commercializza zucchero, oli alimentari, biodiesel, vari prodotti per l'alimentazione animale ed energia elettrica rinnovabile.
Recentemente, il gruppo bolognese ha costituito Zeropack, per sfruttare i brevetti destinati a rivoluzionare il mondo del packaging alimentare nel settore ortofrutticolo attraverso l'uso della bioplastica, e ne ha vendutoil 50% a Rivoira, leader nella produzione e distribuzione mondiale di frutta
L'obbiettivo è di acquisire rapidamente una posizione di leadership nella nuova frontiera del packaging alimentare per frutta e verdura fresche, carni pesce e formaggi.
Bio-on ha chiuso il 2'18 con un fatturato di 51 milioni di euro, 11 nel 2017, e un ebitda di 42 milioni a fronte di 7 milioni di euro nel 2017. Per rispondere prontamente alla crescita esponenziale e sempre più diversificata della domanda, Bio-on opera attraverso 6 Business Unit: Bio-on Plants, RAF, Recovery And Fermentation, CNS (Cosmetic, Nanomedicine & Smart Materials), SMD (Structural Materials Developments), fdm (Fashion Development Material) e ENG (Engineering).