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Chiesi ed Esaote, più business in Cina nel settore salute

Le due multinazionali rilanciano il business con l'Estremo Oriente grazie alle alleanze, anche azionarie, con soci cinesi. Il gruppo di Parma punta a esportare in Cina nuovi prodotti del portafoglio biotech, mentre la società genovese, controllata da Beijing Wandong Medical Technology, la più grande e storica società cinese nel campo della diagnostica, si rilancia in Italia


09/07/2019 11:37

di Stefano Catellani - Class Editori

chiesi
Andrea, Paolo e Alberto Chiesi

La crescita del settore sanitario in Cina, con i risvolti nel farmaceutico, continua a far leva sulle maggiori aziende italiane del settore. Ultima, in ordine di tempo, è la Chiesi di Parma che dopo dieci anni in terra cinese è pronta a rilanciare per una nuova espansione sui mercati asiatici, con una strategia multipolare.

Dal primo ufficio di rappresentanza aperto a Pechino sono cambiati molti scenari, e da Parma i fratelli Alberto e Paolo Chiesi, insieme al ceo Ugo di Francesco, hanno deciso di coordinare nel lancio di molti prodotti in portafoglio le attività di Chiesi Pharmaceutical di Shanghai, della filiale in Pakistan e quella in terra russa che ha sede a Mosca. 

«Siamo un’azienda a controllo familiare e vogliamo continuare a crescere in modo sostenibile, focalizzandoci sui mercati principali, come gli Stati Unti e l’Europa, ma ampliando l’accesso dei pazienti alle cure nei principali mercati emergenti per l’industria del farmaco, come la Cina», hanno specificato i fratelli Chiesi.

I margini di crescita sono esemplificati dai fatturati della filiale cinese che nel 2018 ha fatturato 82 milioni di euro con 243 dipendenti mentre la Chiesi Pakistan con 240 dipendenti fattura 21 milioni. Un peso analogo a quello di Chiesi Russia che con 153 dipendenti fattura 26 milioni di euro.

«In tre anni dal 2013 al 2016 abbiamo triplicato il fatturato ma soprattutto abbiamo rinforzato il portafoglio prodotti, ampliando il campo d’azione nella neonatologia», ha raccontato di Francesco. Nel 2016 il fatturato  era di 70 milioni di euro con 210 dipendenti.

La chiave del suo successo in Cina è l’iperspecializzazione nei prodotti per i neonati, in cui è leader mondiale, grazie ai quali nel 2013 ha avviato una joint venture con la cinese Eddingpharm, per sfruttare la sua piattaforma di marketing per la commercializzazione, anche nell’area terapeutica respiratoria, l’altro punto forte. «L’asma ha il bacino di pazienti più elevato causa l’inquinamento e viene curata ancora con metodi tradizionali», ha sottolinea Di Francesco, il cui impegno nella ricerca e sviluppo, che ha raggiunto il 20% del fatturato, sta consentendo alla multinazionale di Parma di guardare alla Cina con crescente ottimismo.

«Ci aspettiamo un anno molto positivo con delle vendite che dovranno attestarsi intorno a 1 miliardo e 880 milioni con una crescita del 6,4% rispetto al 2018», ha fatto sapere Di Francesco, che ha chiuso il 2018 con il miglior bilancio della storia aziendale e lanciato nuove sfide sui prodotti e alleanze strategiche.

Il recente accordo con l’americana Inhibrx biotech specializzata in farmaci biologici innovativi frutterà la licenza esclusiva per lo sviluppo e la commercializzazione di Inbrx-101 per tutti i territori ad eccezione di Stati Uniti e Canada. 

Le vendite consolidate 2018 hanno raggiunto quota 1,768 miliardi (+7,8% sul 2017) realizzate in misura ampiamente maggioritaria sui mercati esteri (248 milioni in Italia), è aumentata la forza lavoro nel mondo: 5.624 dipendenti (5.318 nel 2017) che salirà a quota 6.000 entro la fine dell’anno in tre poli produttivi: Parma, Blois in Francia e Santana de Pernaiba in Brasile e sono avviati investimenti per 381 milioni di euro, in gran parte dedicati alla ricerca e sviluppo di nuovi farmaci (788 dipendenti dedicati, 47 progetti attivi e 54 studi clinici in corso).

L’ebitda 2018 ha segnato un aumento del 9,4% sul 2017 e arriva a 512,7 milioni (il 29% del fatturato contro il 27,8% dell’anno precedente. Chiesi è focalizzata su tre aree terapeutiche: respiratorio che vale 1,1 miliardi di fatturato e cresce dell’8,2% sul 2017, neonatologia (237 milioni in lieve calo sull’anno precedente), malattie rare e special care che hanno raggiunto i 456 milioni con una crescita del 10,3% sul 2017. L’utile netto 2018 si è attestato a 237 milioni di euro (il 13,3% sul fatturato).

La chiave della crescita è stata l’innovazione: nel 2018 Chiesi si è classificata al primo posto tra le aziende farmaceutiche italiane per deposito di brevetti in Europa e al primo posto per investimenti in ricerca e sviluppo, secondo i dati JRC Europea Commission.

Il piano strategico 2019-2024, ha come orizzonte la boa dei 2 miliardi di fatturato grazie a internazionalizzazione, innovazione e R&S e valorizzazione delle persone integrate con due temi chiave: digitalizzazione e sostenibilità.

Chiesi ha appena sottoscritto con il gruppo Iqvia (quotato in Borsa a New York) un accordo per sviluppare nelle sue sedi in tutto il mondo la tecnologia Orchestrated Customer Engagement (Oce). L' innovazione orientata al cliente che Chiesi mette al centro della sua vision, ha fatto sì che l’81% del fatturato provenga dai prodotti proprietari e sviluppati team di R&S Chiesi. 

L'alleanza con la Cina sta facendo bene anche alla genovese Esaote, 250 milioni di euro di fatturato di cui  il 70% dall’export, controllata da un gruppo di investitori cinesi guidati da Beijing Wandong Medical Technology, la più grande e storica società cinese nel campo della diagnostica per immagini. Wandong Medical Italia, distributore esclusivo in Italia per Beijing Wandong Medical Technology di apparecchiature a risonanza magnetica, e  Esaote hanno annunciato l’avvio di una collaborazione commerciale sul mercato italiano.

L'accordo riguarderà una nuova linea di strumenti diagnostici 4.0 tra cui il nuovo ecografo MyLab™X8, una piattaforma ad ultrasuoni versatile dalle elevate prestazioni che sarà uno dei cavalli di battaglia della gestione affidata al nuovo ceo, Franco Fontana, nominato dal cda presieduta da presidente da Wu Guangming e composto da Xie Yuefeng, Zheng Hongzhe ed Eugenio Biglieri che ricoprirà il ruolo di chief operating officer.

 


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