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Componenti italiani per la cinese Byd (prodotta in Europa) cercasi

Alfredo Altavilla, ex Fiat, ora advisor per l'Europa del costruttore cinese, incontrerà a Torino 300 fornitori italiani nel settore automotive per spiegare quali saranno le opportunità create dalla costruzione in Ungheria e Turchia dei Suv e delle berline elettriche del principale concorrente di Tesla nell'elettrico


10/02/2025 19:18

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Alfredo Altavilla

L'industria automobilistica italiana potrebbe giocare un ruolo chiave nella strategia europea di Byd, il colosso cinese dei veicoli elettrici, che il 20 e 21 febbraio prossimi incontrerà circa 300 fornitori italiani al Mauto di Torino. L'obiettivo è individuare partner strategici per la produzione di 500 mila veicoli l'anno, che usciranno dagli stabilimenti europei del gruppo in Ungheria (da ottobre 2025) e in Turchia (da marzo 2026).

L'incontro, organizzato in collaborazione con Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), vedrà la presenza di Alfredo Altavilla, advisor di Byd per l'Europa, insieme ai vertici della divisione acquisti del gruppo e a un rappresentante del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). «I posti sono quasi esauriti, abbiamo 500 partecipanti e molte aziende di rilievo saranno rappresentate da più delegati», ha dichiarato Alfredo Altavilla, ex dirigente Fca ai tempi di Sergio Marchionne e oggi punto di riferimento per la strategia europea di Byd.

Secondo Altavilla, la filiera italiana dell'automotive è altamente competitiva e lo ha dimostrato collaborando con le principali case automobilistiche tedesche. «Byd è un'azienda molto verticalizzata, ma con cinque stabilimenti in giro per il mondo ha bisogno di fornitori locali. E oggi, con volumi di produzione ancora bassi, la filiera italiana ha un potenziale enorme che merita di essere valorizzato». Le commesse in gioco non sono di poco conto. Sebbene Altavilla non abbia fornito cifre precise, ha parlato di «diversi miliardi di euro», un segnale chiaro del peso che Byd intende dare ai fornitori italiani nella sua strategia di espansione nel mercato europeo.

L'evento sarà un'occasione chiave per le aziende italiane, che operano in settori strategici dell'industria automobilistica. Byd è alla ricerca di fornitori per componenti cruciali come interni e finiture, software e sistemi elettronici, impianti frenanti, pneumatici e sospensioni, ma anche componenti meccaniche e ingranaggi. Questi segmenti rappresentano aree in cui le aziende italiane vantano una lunga tradizione di eccellenza e una forte competitività internazionale.

Altavilla ha anche confermato che Byd sta trattando con altre case automobilistiche per accordi di pooling sulle emissioni Co2. «Ci sono colloqui in corso, siamo a buon punto», ha spiegato parlando a Torino. Nel contesto delle normative europee, il pooling consente alle case automobilistiche di raggiungere i limiti imposti sulle emissioni medie di Co2, condividendo i loro obiettivi con altri costruttori. Negli ultimi mesi, sono stati creati diversi pool: uno guidato da Tesla, che include Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru, e un altro guidato da Polestar (marchio di proprietà del gruppo Geely), che include Mercedes, Volvo e Smart. Tra i colossi europei che non hanno ancora aderito a nessun pool ci sono ad esempio Bmw e soprattutto Volkswagen, che ha già dichiarato di aspettarsi di dover pagare 1,5 miliardi di multe nel 2025.

La crescita di Byd nel mercato europeo è sempre più evidente. Con il lancio in Italia del nuovo Suv compatto Atto 2, presentato il 10 febbraio, il gruppo sta ampliando la sua gamma di veicoli accessibili, puntando a competere direttamente con i marchi storici del Vecchio Continente. Gli stabilimenti in Ungheria e Turchia rappresentano un passo strategico per ridurre i costi di produzione e aggirare i dazi sulle importazioni dalla Cina, una mossa che potrebbe accelerare ulteriormente l'espansione del brand. L'incontro di Torino sarà quindi un momento decisivo per capire quale sarà il peso dell'Italia nella filiera industriale di Byd e come le aziende italiane potranno inserirsi nella catena di fornitura del gigante dell'auto elettrica. (riproduzione riservata)


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