Investimenti mirati e pronti ad aumentare, per stringere ulteriormente il legame tra Venezia e il Paese del Dragone: così Mavive Spa, fondata nel 1986 da Massimo Vidal e nata dalla rinomata Vidal Profumi, da sempre attiva nel mondo della cura della persona e della profumeria, scalda i motori per rafforzare il proprio posizionamento in Asia. Entro fine anno la realtà veneziana avrà in mano uno specifico business plan che parlerà in particolare di Cina, ma anche di Asia in generale e Medio Oriente.
«Il 75% dei nostri volumi è destinata all’export e su questo fronte il mondo asiatico gioca senz’altro un ruolo chiave” sottolinea Marco Vidal al timone di Mavive nel ruolo di direttore generale rappresentante della terza generazione della famiglia, nonché ceo del brand The Merchant of Venice, “l’Asia, per quel che ci riguarda, ha beneficiato del lancio del marchio Furla, in cui siamo inseriti in 100 boutique monomarca».
«In Cina, in particolare, abbiamo in essere un lungo processo di ingresso, che dura da oltre un anno e ha dovuto fare i conti con varie difficoltà dovute alle enormi barriere di ingresso. Contiamo tuttavia di rafforzare la nostra presenza, in quanto un mercato interessante. Gli obiettivi, oltre a continuare a servire le boutique Furla, e farlo con uno specifico piano di investimenti, sono vari: non abbiamo in mente solo collezioni di fragranze, ma anche altri cosmetici. Il nostro vantaggio è quello di essere flessibili: in Cina punteremo ad una clientela di livello alto, ma non di nicchia».
Negli ultimi tempi a cambiare le carte in tavola, ovviamente, c’è stato il Covid. Che ha costretto a rivedere strategie e piani di sviluppo. Oltre, parlando solo di Cina, come specificato da Vidal, ad alcune problematiche di crossboarding. Mavive, tuttavia, nel 2020 è riuscita a contenere i danni. Rafforzando anzi alcuni canali. E anche da qui si guarda all’Oriente con fiducia.
«Le prospettive per i prossimi mesi sono davvero interessanti: a fine febbraio abbiamo registrato un +30% di ordini in ingresso rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una copertura del budget annuale già del 67%. Lavorare così è rassicurante», prosegue Vidal,«i margini di crescita ci sono, e sono ampi».
Mavive conta su 50 dipendenti. Ha abbandonato da tempo la produzione diretta e si affida a terzisti del territorio che operano in esclusiva per l’azienda, che acquista e valuta tutti i componenti. Opera in oltre 90 Paesi, con marchi sia in licenza, che di proprietà o in distribuzione esclusiva sull’Italia. Tra questi lo storico Pino Silvestre, Police, Zippo, Ermanno Scervino, Furla, The Merchant of Venice, Monotheme fino a 4711, Tabac, CR7 e Nerà. Ne deriva un fatturato wholesale, in attesa dei risultati di chiusura dell’esercizio con roe ed ebitda positivi, che nel 2020 ha superato i 45 milioni di euro. (riproduzione riservata)